Io mi libro
Alessandro Pagani
“Io mi libro” è una raccolta di 500 frasi umoristiche che gioca con le parole, i doppi sensi e le freddure, per far emergere in chiave tragicomica i vizi, gli usi, i costumi e le virtù del nostro mondo.
Difficile capire quali siano i veri meccanismi che originano una freddura (parola nata in Germania nel XVII secolo, deriv. da freddo, trad. motto spiritoso, o che tale vuole essere), ancora più complicato riuscire ad elaborare la battuta perfetta, quella che lascia a bocca aperta per la risata o per stupore e che rimane sospesa tra il serio ed il faceto nella mente degli ascoltatori. Offrire al mondo tali arguzie non è cosa da tutti i giorni, o per meglio dire lo è, perché sono proprio le fatalità di tutti i giorni che predispongono al commento sarcastico trasformato in lampo di genio, grazie alla parola che all’occorrenza gioca a nostro favore.
Sebbene addolcire la vita con un commento amaro possa sembrare un ossimoro,
il senso ultimo dell’umorismo – in sintesi – è questo: prendere in prestito la verità dagli argomenti di tutti i giorni, a volte anche scomoda, e renderla una feroce e intrigante forma d’arte transitoria qual’è la comicità, quell’attività umana irriverente, satirica e perspicace che ci aiuta, nella vita di tutti i giorni, a dissociare il mondo reale dall’immaginario, e a capire meglio le debolezze e i pregi del nostro modo di vivere.
SINOSSI:
Ogni nostra azione, atteggiamento o consuetudine si presta a diverse sfaccettature emblematiche. Nel contesto di quest’opera, l’autore ha cercato di immaginare diverse situazioni bizzarre che possono scaturire durante i nostri piccoli e grandi avvenimenti quotidiani nel corso del lavoro, nel tempo libero, tra le notizie di cronaca e attualità, e più in generale nel corso di ogni situazione paradossale che ognuno di noi, spesso a propria insaputa, può improvvisamente trovarsi ad affrontare: momenti generati dal teatro dell’assurdo, da presunte coincidenze derivate dall’ambiguità d’una parola, dal fraintendimento d’una frase, o dalla verve ‘tragicomica’ ed inconsapevole dei protagonisti.
Rifacendosi a maestri dell’umorismo quali Marcello Marchesi, Achille Campanile e Giovannino Guareschi, “Io mi libro”, è una ginnastica per la mente ed un’esplorazione del linguaggio in un caleidoscopio di lettere che si scambiano e si combinano come in un grattacapo enigmistico, oltre un piacevole riflettersi – dentro una prospettiva meno cupa – all’interno di un compendio ricco di significati allegorici.
Un modo diverso per sfatare luoghi comuni e stemperare con ironia l’eccessiva serietà con cui l’uomo ha vincolato la proprio esistenza, a dispetto del lato più brillante, goliardico e virtuoso, che ognuno di noi porta dentro.
A chiusura del libro, le classifiche personali dell’autore ed un breve racconto dedicato al sogno dal titolo “Breve raccorto onirico”.