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Myrna e il tocco della morte di S. Algozzino e D. Allo | Recensione

Myrna e il tocco della morte

Sergio Algozzino e Deborah Allo

Myrna nasce col tocco della morte, appena in braccio alla madre la uccide. Il padre fugge con la piccola cercando rifugio in mezzo al bosco. La ragazzina cresce in solitudine, con le mani fasciate, ma il padre le fa conoscere il mondo che la circonda e il suo problema, la istruisce facendole amare molti libri. Alla morte del padre Myrna decide di rimanere sola nella foresta, sia per abitudine che per un’inconscia paura. Il suo tocco è in grado di uccidere uomini e animali, ma non le piante delle quali da sempre la giovane si circonda, saranno proprio le piante un giorno a indicarle un sentiero: in fondo alla strada Myrna incontrerà un ragazzo.

 

 

«Tu dici che è “normale”… non essere normali?»
«Sì! Dico che la normalità è soltanto… lo specchio deformato della realtà.»

È la terza collaborazione che faccio con la casa editrice Tunué e anche questa volta il loro libro mi ha fatto battere il cuore.

Se siete amanti delle atmosfere di Tim Burton, apprezzerete sicuramente l’ambientazione gotica di Myrna con le meravigliose tavole dallo stile spigoloso e dai colori intensi di Deborah Allo. Gli scenari sono molto belli, lavorati nel minimo dettaglio.

Adoro come è stata realizzata la protagonista Myrna, che viene rappresentata esile, minuta, apparentemente debole, ma dal carattere forte e determinato.

Sergio Algozzino ha  dato vita a una storia che trasmette al lettore una moltitudine di emozioni.
Si entra subito in sintonia con la protagonista che possiede questo dono/maledizione perché le basta toccare un qualsiasi essere vivente per prosciugargli la vita, tranne per le piante le quali rinascono al suo tocco. E proprio così inizia la storia, con la nascita di Myrna che appena sfiora il viso della madre, la quale è gioiosa della nascita della bambina, ecco che qualche istante dopo la povera donna muore. La bambina cresce isolata dal mondo, coccolata dall’amore di un padre dolce e apprensivo che le insegna a non fidarsi degli estranei e a coprirsi le mani con le bende. La famiglia sembra aver trovato un equilibrio nel loro isolamento, fin quando il padre muore, lasciando la piccola Myrna da sola, circondata sempre da libri e dalla vegetazione del bosco.

Non mancano colpi di scena che vi lasceranno senza parole, vedrete che queste 152 pagine scorreranno velocemente perché sarete troppo presi a seguire  questa splendida graphic novel.

Il tema portante di tutta la narrazione è proprio il concetto della diversità, ma non mancano altri punti focali che smuovono la trama come la vendetta e l’ambizione. 

Myrna e il tocco della morte è una storia dall’atmosfera cupa che mi ha ricordato i classici scenari fiabeschi raccontati da Giambattista Basile e i Grimm. E come ogni fiaba che si rispetti tratta non solo di giusti messaggi, ma sottolinea le debolezze umane in uno sfondo oscuro e grottesco che non si può non amare. 

#Prodottofornitoda @Tunué

CONTRONATURA – LA CACCIA – #2 di Mirka Andolfo | Recensione

CONTRONATURA – LA CACCIA – #2

Mirka Andolfo

Leslie nasconde dentro di sé un potere che sono in molti a bramare. Dopo aver perso i suoi migliori amici per mano di un’organizzazione che la bracca, Leslie si ritrova in fuga sola e spaesata insieme a un gruppo di rivoltosi. Riuscirà a unirsi alla lotta contro un governo che bolla come contro natura i rapporti interpersonali che giudica sbagliati, quando ha difficoltà a tenere a bada il lupo che vive dentro di lei?

Eppure, lui non aveva tutto. I mortali avevano qualcosa che lui non avrebbe mai potuto avere. Lui… era solo. 

Se il primo volume mi è piaciuto tantissimo, il secondo di Contronatura l’ho amato alla follia.

Contronatura – La caccia – inquadra meglio il personaggio rimasto avvolto nel mistero nel primo volume, ovvero Khal, il lupo bianco dall’aspetto affascinante e dai modi aggressivi. Mirka ci fa scoprire il suo passato, sul perché del suo aspetto e sulla sua immensa forza, talmente devastante che gli ha creato problemi fin dalla nascita.

La dolce Leslie incontra nuovi personaggi e per gran parte della storia è disperata per la perdita dei suoi migliori amici, confusa perché non sa di chi fidarsi, impaurita per colpa dell’organizzazione che si occupa di “sanare” chi è contronatura e per finire ha una continua battaglia interiore per non essere sopraffatta dall’Albino, una creatura tremenda e mortale.

Come nel primo volume anche qui si sottolinea il pilastro portante della trama, ovvero questa società malata che vuole controllare tutto ciò che è contronatura, un aspetto messo in chiave fantastica che denuncia la società in cui viviamo.

Contronatura è una storia avvincente, accompagnata dal bellissimo stile della disegnatrice che rende ogni tavola spettacolare con colori intensi e linee pulite. Altra abilità che apprezzo di Mirka è la sua capacità di creare scene “piccanti” senza mai essere volgare.

Ho apprezzato tantissimo la figura di Khal, un personaggio che nonostante abbia avuto un passato difficile, ha un carattere grintoso e carismatico. Leslie appare un po’ sotto tono per tutta la storia, si dispera e piange, forse troppo, ma verso le ultime scene ecco che ritorna la protagonista che abbiamo conosciuto nel primo volume.

Il lettore inizia a comporre i tasselli della storia, ma il colpo di scena finale lascia senza fiato con la sola voglia di leggere il terzo e ultimo volume di questa meravigliosa trilogia.

Una storia avventurosa che tratta di temi sociali, di amore, di diversità e di coraggio in uno scenario distopico e fantastico. 

Vi lascio la video recensione del PRIMO volume di Contronatura 🙂

Recensione: Armonia di Pietragrigia #4 di A. E. Moranelli

Il Regno Dell’imperatore Fantasma

(Armonia di Pietragrigia #4)

Angelica Elisa Moranelli

«Non conosci la storia dei tuoi genitori, lascia che te la racconti, è una storia dolorosa e piena di tristezza e ti farà male al cuore, ma è la verità, Fanciulla-Guerriero e io credo che tu debba conoscerla, alla fine.» La guerra contro Oturia diventa ogni giorno più cruenta e quando arriva perfino nella banale e tranquilla Prugnasecca, Armonia capisce che è venuto il momento di tornare definitivamente a Flavoria, affrontare l’Imperatore-Fantasma e ottenere risposte alle domande che la tormentano da sempre. Chi erano davvero i suoi genitori? Chi sarà il prossimo a tradirla? Potrà l’amore salvarla dall’oscurità? In un regno devastato dal male, dilaniato dalle battaglie e in cui la speranza sembra ormai morta, Armonia dovrà scegliere con attenzione di chi fidarsi. La verità ha un volto spaventoso. Hai il coraggio di accettarlo?

 

 

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“«Quando l’Imperatore-Bianco lanciò la sua maledizione, i mondi si separarono: Flavoria da un lato, Oturia dall’altro… alcuni di noi rimasero bloccati nel Mondo di Fuori, io tra questi e quando poi l’Assassino gettò il suo incantesimo ci privò della memoria, ci privò della vita… esattamente come fece con te.»
«Non… non so di cosa parli.»
«Hai dimenticato, non sai più chi sei»[…]
«Ti hanno rubato i ricordi, ti hanno rubato il potere.»”

Un capitolo emozionante e avvincente!
Finalmente sono riuscita a leggere il quarto volume della saga di Armonia che ormai si avvia alla conclusione con l’ultimo volume che sarà pubblicato per l’inizio del 2018.

Armonia è cresciuta e si trova in quella fase di passaggio dall’essere adolescente all’essere donna, ciò non è tanto dovuto a un concetto di età quanto alle prove e alle scelte che si trova ad affrontare. Un’eroina che si dimostra matura per la sua età, che capisce di avere delle responsabilità e che spesso si trova a dover scegliere tra l’ascoltare i suoi sentimenti o la sua testa.

Conosciamo meglio il Tetro Regno con capitale Oturia, qui si trova l’Imperatore Fantasma, l’acerrimo nemico di Armonia e, la nostra protagonista, si troverà ad affrontare esseri mostruosi e assassini.

Il Regno dell’Imperatore Fantasma è il capitolo delle rivelazioni, il lettore dovrà riordinare le idee e riconsiderare alcuni personaggi. Fin dalle prime pagine abbiamo il primo colpo di scena per quanto riguarda Livio, un ragazzino che compare nel terzo volume in punta di piedi, senza turbare particolarmente il lettore, ed ecco che ha la sua evoluzione in questo quarto capitolo della saga dando il “via libera” a una catena di eventi.

I personaggi di Angelica sono ben caratterizzate e si nota il loro cambiamento, come crescono e maturano, avventura dopo avventura.

Con uno stile impeccabile e accattivante, l’autrice realizza una trama avvincente e ben intrecciata in cui nulla è lasciato al caso. 

Vi lascio alla video recensione 🙂

Scopri i primi tre volumi di Armonia!

 ARMONIA DI PIETRAGRIGIA #1

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ARMONIA DI PIETRAGRIGIA #2

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ARMONIA DI PIETRAGRIGIA #3

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Recensione: IL BATTESIMO DI SANGUE di NATASCIA LUCHETTI

IL BATTESIMO DI SANGUE

NATASCIA LUCHETTI

La storia del mostro che ha attraversato i secoli per amore resiste e si rinnova in un tempo immortale. Ogni mito ha il suo inizio ed è sufficiente un solo passo nelle ombre per rimanere prigionieri in eterno della sorte invisa: l’uomo sparisce a favore della bestia. La giustizia punisce coloro che rinnegano Dio, toglie loro l’anima e con questa gioca all’infinito, lasciando che la realtà dei fatti scompaia agli occhi dei mortali. Questa è la vera storia di uno spirito corrotto, ma umano, che parla a nome dell’amore assoluto e della brutalità dell’imperfezione. La rinascita di Dracula prende vita e trasforma la verità in leggenda.

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Folle, atroce e sanguinario. Alcuni lo chiamavano “figlio del Demonio”, Dracul, perché al contrario dell’uso comune non scendeva a patti con nessuno, non vendeva se stesso ai poteri forti, non si piegava anche a costo di spezzarsi. 
Che mi vedano così, che mi accusino, pensava. 

Chi mi segue sa bene che ho un debole per Vlad, ma non tanto per la figura fantastica del vampiro quanto per il vero personaggio storico.

Ho apprezzato molto Dracula Love Never Dies di Natascia e non potevo certo perdermi Il Battesimo di Sangue che è il prequel del romanzo.

Il Battesimo di Sangue è una storia breve, ma avvincente. L’autrice crea un delizioso mix di alcuni episodi storici di Vlad e di fantasia, racconta con abile maestria l’evoluzione del protagonista, dalla perdita della sua umanità fino ad abbracciare l’oscurità per diventare il vampiro crudele e sanguinario che tutti noi conosciamo.

Grazie alla fantasia di Natascia scopriamo quello scorcio di tempo del protagonista che va dal momento della sua nuova natura, fino all’incontro con Harker.

Vlad è caratterizzato in modo impeccabile, la sua natura come i suoi sentimenti permettendo al lettore di conoscere non solo il Voivoda che affronta senza paura le sue battaglie, ma anche la creatura inquietante e fredda della notte.

Una storia interessante e oscura che scopre la mente sadica di un uomo ferito dal tempo.

Se volete sapere qualcosa in più sul romanzo, seguito di questo racconto, vi lascio alla video recensione.

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Recensione: Sacré Bleu di Christopher Moore

Sacré bleu

Christopher Moore

Il dipinto che fa da sfondo è opera di Paola Siano (www.paolasiano.com)

Lo spirito della Parigi fin de siécle e dell’Impressionismo in una movimentata storia di intrighi, passione, arte, misteri, condita di pane croccante, ragazze cancan e assenzio. Ambientata a Parigi nel 1880, ne è protagonista Lucien, ultimogenito di una famiglia di fornai di Montmartre, il cui padre era amico, sodale e protettore di poveri artisti come Renoir, Monet, Pissarro e Cézanne. Anche Lucien dipinge e la sua musa è la bella Juliette dagli occhi color del cielo, che un giorno, di punto in bianco, sparisce nel nulla. Due anni dopo, ritrovato per caso l’amore della sua vita, Lucien scopre insieme all’amico Henri Toulouse-Lautrec il misterioso legame tra Juliette e il Colorista, uno strambo commerciante e fabbricante di pigmenti, unico a conoscere la ricetta di un misterioso blu oltremare – il Sacré Bleu – dalle qualità eccezionali. Da quel momento, il fornaio e il pittore resteranno travolti da una valanga di guai e faranno involontariamente luce su una lunga serie di risvolti inediti del mondo della pittura, tra i quali il finto suicidio di un certo Vincent van Gogh…

Sacré Bleu è un libro umoristico e misterioso dalla scrittura pungente e fluida.

Conoscevo già l’autore per il libro “Il Vangelo secondo Biff”, il quale devo assolutamente riprendere perchè, per questione di tempo, lo abbandonai.

L’ambientazione è affascinante e intrigante, ci troviamo nella Parigi della fine dell’800 in cui il protagonista Lucien, il quale desidera diventare un pittore e vivere della sua passione, è circondato dagli artisti dell’epoca come Pissaro, Monet e tanti altri.

Lucien è una persona molto debole, dall’animo sensibile e completamente preso dalla sua passione e soprattutto da Juliette, la sua musa che gli causerà problemi non indifferenti. Impeccabile e divertente la caratterizzazione di Henri Toulouse-Lautrec che rappresenta perfettamente le abitudini e le “stravaganze” della Parigi dell’epoca.

«Ti ricordi della vecchia Juliette?» disse Lucien.
«La vecchia Juliette che ti ha rovinato la vita e ha fatto di te un povero disgraziato?».
«Proprio lei» disse Lucien.
«Certo che me la ricordo». Henri si alzò il cappello senza mollare il bicchierino, e in quella posa si sentiva un vero stupido. «Enchanté, Mademoiselle».

Altri personaggi che ho apprezzato sono Régine, la sorella di Lucien, una donna forte che porta sulle spalle una grande colpa e suo marito Gilles, che è il tipico uomo rozzo e zuccone che però risulta tenero per l’amore che prova per la sua donna.

La storia di Moore si sviluppa con un buon ritmo, dando la giusta consistenza ai personaggi permettendo al lettore di conoscere la loro storia.

Sacré Bleu è uno di quei libri in cui man mano che si va avanti nella lettura i tasselli si uniscono, realizzando che tutti i personaggi, bene o male, hanno una relazione tra loro.

Le storie si intrecciano in modo avvincente e misterioso creando dei risvolti inaspettati per non parlare del finale! La conclusione della storia mi ha stupita perché da racconto che ha tutte le caratteristiche di essere un giallo/storico, ecco che arriva anche la chiave fantastica che spiazza il lettore. 

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Recensione: Il Principe Prigioniero di C. S. Pacat

Il Principe Prigioniero

C. S. Pacat

Damen è un guerriero e un eroe per il suo popolo, nonché il legittimo erede al trono di Akielos. Ma quando il fratellastro si impadronisce del potere, Damen viene catturato, privato del suo nome e spedito a servire il principe di una nazione nemica come schiavo di piacere. Bellissimo, manipolatore e pericoloso, il suo nuovo padrone, il principe Laurent di Vere, rappresenta tutto il peggio della corte di quel paese. Ma all’interno di quella letale ragnatela politica niente è come sembra, e quando Damen si trova, suo malgrado, invischiato nelle macchinazioni per il raggiungimento del potere, è costretto a collaborare con Laurent per sopravvivere e salvare la sua casa. Per il giovane condottiero, a quel punto vige una sola regola: non rivelare mai, in nessun caso, la propria identità, perché l’uomo da cui dipende è anche colui che, più di chiunque altro, ha motivo di odiarlo…


Il Principe Prigioniero è il primo volume di una trilogia che ha ricevuto molte recensioni positive così, incuriosita, ho deciso di iniziare questa lettura scoprendo anche un nuovo genere letterario.

La storia fa parte del genere LGBT e, in questo caso, abbiamo come protagonista l’amore tra due omosessuali, anche se in questo primo volume di amore non si parla, ma andiamo per gradi.

Lo stile di Pacat è scorrevole e semplice, fin dalle prime pagine sono ben caratterizzati i due protagonisti: Damen, un giovane principe orgoglioso dai sani principi e Laurent, un personaggio austero, freddo, calcolatore, capace di mutare atteggiamento in una frazione di secondo passando dal sadico altezzoso al principe socievole ed educato dal viso angelico.

Abbiamo un’ambientazione che ricorda molto il telefilm Spartacus o comunque il periodo dell’antica Grecia in cui il piacere sessuale è tranquillamente espresso anche tra persone dello stesso sesso. A Vere è assolutamente vietato generare figli bastardi e per questo motivo tutti i cortigiani posso intrattenere relazioni sessuali (ovviamente si parla al di fuori del matrimonio) SOLO con servi del loro stesso sesso. Questa legge vale non solo per i nobili, ma anche per le persone di un ceto sociale più basso.

«Vuoi dire che uomini e donne non… ? Mai?»
Mai. Non tra la nobiltà. Qualche volta, forse, se avevano gusti perversi. Era proibito. I bastardi erano un flagello, aveva continuato il soldato. Persino all’interno della guardia, se ti piaceva farlo con le donne, lo tenevi per te. Se mettevi incinta qualcuna e poi non la sposavi, la tua carriera era finita. Meglio evitare il problema, seguire l’esempio della nobiltà e metterlo dentro agli uomini.

Non so come si evolveranno le cose nei volumi successivi, ma è una motivazione che, personalmente, non trovo che regga, mi è suonata troppo strana e forzata. Ci sono altri modi per evitare figli bastardi e, in più, tale legge non ha una storia alle spalle, non c’è un approfondimento, nulla, eppure si percepisce dalla lettura quando sia importante questo divieto.

La storia si sofferma molto sulle “scaramucce” tra Damen e Laurent e quest’ultimo non perde occasione per umiliare anche pubblicamente il suo servo orgoglioso.

Questo primo volume l’ho trovato un po’ sotto tono, la storia si movimenta verso le ultime cento pagine con una situazione politica e di intrighi che ho trovato anche un po’, purtroppo, scontata.

Tuttavia è una lettura che ha saputo catturarmi e intrattenermi per lo stile e la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto per Laurent che trovo sia un personaggio spigoloso e meraviglioso, dalla psiche complessa e ben articolata.

Vi lascio alla video recensione 🙂

 

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Recensione: ControNatura – Il risveglio di Mirka Andolfo

ControNatura – Il risveglio

Mirka Andolfo

In un mondo popolato da animali antropomorfi, la Legge ammette solo l’unione tra individui della stessa razza. I trasgressori sono puniti. Vengono sanzionati e incarcerati. Sono accusati di essere… Contro natura. Leslie è una maialina semplice che ama il sushi e la musica, ed è costretta a fare un lavoro che odia per sopravvivere. Sta per compiere venticinque anni e abita con Trish, la sua migliore amica, sognando una vita diversa. Ma i sogni possono essere pericolosi visto che a popolarli è un conturbante lupo e che, al risveglio, Leslie comincia a sentirsi osservata.Mirka Andolfo


Una storia fantastica che denuncia la società in cui viviamo. 

Lo stile di Mirka Andolfo è ben curato e delicato, per non parlare dei bellissimi colori che usa nel disegno.

La storia è avvincente, piena di colpi di scena con delle note thriller, un pizzico di mistero e di magia.

Leslie è una protagonista adorabile e il lettore fa ben presto ad affezionarsi insieme alla schietta Trish e all’ironico Derek!

Una storia mozzafiato ed esaltante che cattura dalle prime pagine.

Per saperne di più vi lascio alla video recensione 🙂
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Recensione: DISTORTED FABLES di DEBORAH SIMEONE

DEBORAH SIMEONE

DISTORTED FABLES

Distorted Fables di [Simeone, Deborah] - Stefania Siano OfficialC’era una volta, in un tempo non troppo lontano, una principessa dai lunghi capelli biondi e dai grandi occhi scuri… Che sia chiaro: la protagonista di questa storia non è la solita principessa delle fiabe. Non è né magra né alta, e neppure bella da far girare la testa. E poi con la gente è spesso intrattabile, dura e spigolosa, proprio come il suo nome, Rebecca. Per lei non ci sono castelli incantati, fatine o scarpette di cristallo, ma un monolocale umido in un condominio chiassoso, e lunghe serate passate in solitudine a guardare serie tv, con in grembo un gatto birmano e nella testa una valchiria-grillo parlante che la sprona a non darsi mai per vinta.

Le cose cambiano, però, il giorno in cui Rebecca inizia a lavorare come portinaia in un bel palazzo nel centro di Milano. Qui, nonostante la sua avversione per i rapporti umani, la sua vita si intreccia con quella di alcuni condomini: un settantenne stravagante, ostinatamente aggrappato al ricordo della moglie, una giovane donna devota a un marito che la tradisce neanche tanto di nascosto e una ragazza stregata da un uomo freddo e calcolatore. Tutte fiabe d’amore, e tutte imperfette, come imperfetta è la vita di Rebecca, che ha smesso di credere al “vissero per sempre felici e contenti” nell’istante in cui il suo principe azzurro, anziché salvarla e poi giurarle amore eterno, l’ha mollata senza troppe spiegazioni a un binario della stazione. Ma chissà che Rebecca non scopra, anche grazie ai suoi nuovi amici, che proprio nell’imperfezione si nasconde il segreto per trovare qualche momento di vera felicità…


 

Una storia deliziosa e ironica che unisce l’aspetto reale con quello irreale. 

La lettura scorre veloce per lo stile fresco e vivace dell’autrice, grazie alle simpatiche e ciniche battute di Rebecca, la protagonista singolare che entra subito nel cuore del lettore.

Distorted Fables è uno di quei libri che conquista il lettore piano, piano, parola per parola. Una trama che cattura l’interesse per la sua particolarità del connubio tra situazione reale con Rebecca, e situazione surreale con il personaggio Crimilde, una donna misteriosa che accompagnerà la giovane protagonista nel suo cambiamento interiore.

Ho apprezzato molto le piccole storie dei vari condomini e ho adorato la caratterizzazione del signor Parini, un uomo che rappresenta l’ottimismo della vita.

Una favola non tradizionale capace di conquistare anche chi non è tanto amante del genere. 

Vi lascio alla video recensione per scoprire qualcosa in più 🙂
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