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Recensione: L’INGANNO di THOMAS CULLINAN

L’INGANNO

THOMAS CULLINAN

Data di uscita: 5 settembre
pp. 480 – euro 17,00
traduzione di Elena e Letizia Sacchini

Cinque allieve appena, le uniche rimaste. E un nome che “ci metti di più a pronunciarlo che a fare l’appello”, il Collegio per signorine di Miss Martha Farnsworth. Nella Virginia insanguinata dalla Guerra civile, tra l’eco dei cannoni e la paura che come un’ombra si addensa contro i muri del giardino, la vita della scuola diretta dall’austera Miss Martha scorre lenta e sempre uguale. Lezioni di cucito, musica e francese. Le incombenze domestiche, i pasti, le preghiere. È in questo mondo angusto e tutto al femminile che irrompe il caporale John McBurney, disertore dell’esercito nordista gravemente ferito. Nella fuga dall’inferno dei campi di battaglia, McBurney ha perso il fucile e forse l’orgoglio, ma non l’astuzia che è da sempre la sua arma più affilata. Assediate dalla guerra e dalla noia, soffocate dal morso dei corsetti e dei loro stessi desideri, le donne della scuola decidono di accogliere il nemico e di prendersene cura. Un po’ alla volta, inevitabilmente, intrecciano con lui una danza sottile fatta di sfida, di potere e seduzione. Diffidenti, audaci, tenere, gelose, spaventate e possessive, le ragazze di Miss Farnsworth svelano una dopo l’altra la propria vera natura. E intanto, come falene attratte dalla fiamma, soccombono al fascino di un gioco dall’esito imprevedibile e fatale.

Una storia affascinante e dalle sfumature gotiche.

L’inganno è uno di quei libri che fin dalle prime frasi trascina il lettore nella storia, lasciandolo intrappolato tra le mura del collegio di Miss Martha.

La scrittura semplice e incisiva è resa intensa dall’alternanza dei punti di vista dei personaggi femminili. Il lettore conosce la loro psiche, il loro passato, l’evoluzione del loro carattere e dei sentimenti.

Un personaggio che ho apprezzato fin dall’inizio è proprio Miss Martha, l’austera direttrice del collegio dai modi severi e dal carattere forte e determinato.

Cullinan realizza delle protagoniste femminile realistiche, ognuna con un carattere diverso: c’è la romantica e introversa, la spigliata e allegra, la ragazza che nasconde le sue debolezze dietro una maschera di freddezza… insomma l’autore costruisce degli universi femminili diversi e ben realizzati. 

John è il personaggio che più di tutti mi ha stupito, mi aspettavo un uomo dai modi fini ed eleganti e invece si dimostra un uomo rozzo, dal carattere birichino che riesce con giochi di parole a far cadere nella sua rete di lusinghe alcune delle giovani donne. Sembra un arlecchino che gioca con delle bambole.

“E’ strano come non ti fermi mai a pensare al male che, giorno dopo giorno, si accumula nel tuo cuore. A come i cattivi pensieri si ammucchiano l’uno sull’altro, finché ti ritrovi con il petto che scoppia di malvagità. E a quel punto basta una parola di troppo per accendere la miccia… una sciocchezza, qualcosa che in qualunque altro momento avresti liquidato con un’alzata di spalle. Allora perdiamo la testa. Facciamo cose che, Dio mi è testimone, mai e poi mai saremmo state capaci di fare.”

A turbare la quiete delle giovani donne non è tanto la guerra civile, ma gli inganni che attua il giovane caporale John McBurney.

Non vi aspettate grande azione, ma fini giochi di parole, inganni, scenate di gelosia e di disperazione nel claustrofobico collegio di Miss Martha. 

Vi lascio alla video recensione 🙂