Da quando Cass è quasi annegata (sì, va bene, è veramente annegata, ma non le piace ripensarci), è in grado di attraversare il Velo che separa i vivi dai morti… e accedere al mondo degli spiriti. Persino il suo migliore amico è un fantasma. Insomma, la faccenda è già piuttosto strana. Ma sta per farsi ancora più strana. Quando i suoi genitori vengono ingaggiati per girare un programma televisivo dedicato alle città infestate, tutta la famiglia si trasferisce a Edimburgo, in Scozia. Dove cimiteri, castelli e vicoli sotterranei pullulano di fantasmi irrequieti. E quando Cass incontra un’altra ragazza che condivide il suo stesso “dono”, si accorge di avere ancora molto da imparare sul Velo, e su se stessa. Da Victoria Schwab, un racconto spaventoso ed elettrizzante, pieno d’azione, che parla di infestazioni, passato, mistero, e del legame tra i veri amici (anche se quell’amico è un fantasma…).
Avete voglia di un’avventura per ragazzi che vi dia qualche brivido e vi intrattenga con l’avventura?
Bene. Catapultatevi a leggere Città di Spettri di Victoria Schwab!
Si tratta del primo volume di una trilogia e, anche se il target è per i giovani lettori, credo che sia un libro che possa andare bene anche a un pubblico più grande, amanti del fantasy e delle atmosfere cupe.
La storia si apre con Cassidy, una ragazzina introversa, amante della fotografia, che dopo un’incidente che l’ha portata quasi alla morte, riesce a vedere i fantasmi. Tutto questo grazie proprio a un fantasma di nome Jacob che le ha salvato la vita. Da quel momento lei e Jacob fanno squadra, attraversano spesso il Velo per andare a caccia di fantasmi e fotografarli.
Sono quel tipo di lettrice che si affeziona più ai personaggi secondari che ai protagonisti, eppure in questo caso ho amato Cassidy. Non è la solita sfigata della classe, nè quella che fa sempre pasticci, neanche quella che mira alla popolarità e ad avere amici. Lei ha la sua passione, che è la fotografia, un fantasma per amico e un’incredibile curiosità che rende questo personaggio audace e coraggioso.
Ho adorato anche Jacob, il suo essere genuino, la sua passione per i super eroi, eppure si comprende che nasconde qualcosa, partendo dal fatto che non rivela molte cose a Cassidy. Tenera e forte è la loro amicizia, una complicità che ho molto apprezzato! Inoltre durante la storia si conoscerà anche un altro personaggio che ha molto in comune con la protagonista, ma non mi sbilancio per non rivelare troppo 🙂
L’ambientazione è in tema con il mood della storia e molto suggestiva. Cassidy partirà con i suoi genitori per andare a Edimburgo, la terra degli spettri, dei castelli e delle storie inquietanti.
Se avete voglia di una lettura che vi dia un po’ di brivido, perfetta per questo mese di ottobre, Città di spettri vi farà vivere un’avventura che vi terrà incollati alle pagine! Sono curiosissima di leggere il secondo volume.
Brystal e i suoi amici hanno salvato i regni dalla minaccia della Regina dei Ghiacci e sono riusciti a far accettare la comunità magica in tutto il mondo. Potrebbero finalmente concedersi di festeggiare, ma quando una strega misteriosa dal nome di Lady Mara arriva all’accademia, tutto cambia all’improvviso. Lady Mara comincia a reclutare fate per la sua scuola di stregoneria rivale, con intenzioni tutt’altro che benevole… Molto presto l’amica di Brystal, Lucy, rimane intrappolata in un complotto oscuro che minaccia di sterminare l’umanità. In giro per il mondo, la pace faticosamente acquisita sta per sgretolarsi e la rabbia per la legalizzazione della magia si sta diffondendo di nuovo in tutti i regni a causa delle menzogne diffuse da un pericoloso clan, noto come la Fratellanza Virtuosa. L’obiettivo è chiaro: sterminare ogni forma di vita magica, a cominciare da Brystal…
Brystal e i suoi amici sono riusciti a trovare un buon equilibrio nel loro mondo: la magia è legalizzata, non ci sono più le persecuzioni nei confronti di chi è considerato diverso, le donne hanno più libertà e la possibilità di avere una giusta istruzione.
La nostra protagonista è fiera di quello che è riuscita a ottenere, ma con la fama e il successo arrivano anche i lati negativi. Brystal si sente sopraffatta da tutta questa responsabilità, si domanda se sia realmente felice, se questa sia la via giusta per lei. Ma il pericolo è dietro l’angolo perché l’antica Fratellanza dei Virtuosi vuole riportare i mondo a come era prima, eliminando tutti i progressi fatti da Brystal e soprattutto vuole uccidere la responsabile dei cambiamenti.
Come nel primo volume, anche in questo non mancano i messaggi portanti della saga di Colfer: libertà, amicizia, coraggio, fiducia in se stessi, parità dei sessi…
L’ambientazione rimane bene o male quella scolastica perché se nel primo capitolo abbiamo conosciuto il mondo delle fate, in questo entriamo in contatto con la magia oscura delle streghe. E sarà proprio Lucy a vedersela faccia a faccia con loro. La cosa che ho apprezzato molto in questo libro è che ci sono due punti di vista: quello di Brystal, la quale è sopraffatta dall’ansia per la situazione che sta vivendo, e poi abbiamo Lucy, che viene coinvolta in una situazione ambigua con le streghe e si troverà a frequentare la loro scuola.
Proprio perché si parla di stregoneria ho notato un’ambientazione leggermente più cupa, ma ugualmente avvincente come l’atmosfera del primo libro.
In questo secondo capitolo Brystal proverà i primi palpiti di cuore per un ragazzo, verrà messa a dura prova da nemici e situazioni da gestire che l’aiuteranno a crescere e maturare.
Mi aspettavo un volume più lento (in genere nelle trilogie il secondo libro è quello un po’ statico), eppure devo dire che ho trovato un buon ritmo. Tornano vecchi personaggi che mi hanno conquistato nel primo volume, ma ce ne sono anche di nuovi che sono ben caratterizzati. Unica “pecca”, se così vogliamo definirla, è che ho trovato i colpi di scena principali scontati, ma sono sicura che un giovane lettore li apprezzerà molto.
Se avete voglia di una storia per ragazzi scorrevole e che abbia anche dei messaggi importanti di base, continuo a consigliarvi questa serie!
#Prodottofonitoda @Rizzoli
C’è una storia che le api raccontano a cui è impossibile non credere. Una storia che si perde nei secoli. Ha inizio con la nascita di Re Crisopa, un uomo crudele e ingannatore, che trova la redenzione compiendo un lungo viaggio dentro sé stesso e nel cuore silenzioso del mondo. È qui che incontra individui straordinari, ognuno dei quali ha qualcosa da insegnare. La creatività è il primo regalo che riceve, da un abile giocattolaio che rincorre l’opera perfetta, perché incapace di sacrificare la purezza dell’arte in nome della cinica materialità. La conoscenza è il secondo dono e giunge da una principessa tenace il cui animo si riscalda con le parole del sapere e si inaridisce di fronte alle rigide regole di corte. Grande esempio di solidarietà è per lui il cane più piccolo che si sia mai visto, il più insospettabile degli esseri mondani che nasconde un coraggio senza pari. Poi è la volta della regina innamorata della luna, che gli trasmette la bellezza come nessun altro sa fare. Incontro dopo incontro, Re Crisopa impara a guardarsi intorno con occhi diversi e scopre che il mondo assomiglia a un grande alveare. Come la casa delle api, è un mosaico di tanti microcosmi abitati da centinaia di migliaia di creature che, industriose, si adoperano perché tutto funzioni alla perfezione. Nessuna creatura può fare a meno dell’altra. Soltanto con uno sforzo collettivo si può tessere un grande racconto che si nutre del nettare magico dell’immaginazione. “Il mondo è un alveare” racchiude un universo di opposti dove luci e ombre, sogni e incubi, virtù e malvagità convivono e creano un perfetto equilibrio. Un universo dove la parola è una forza in grado di plasmare la realtà che ci circonda e di renderla intelligibile a chi è disposto ad ascoltare la sua voce senza pregiudizi.
Sapete chi è Joanne Harris?
Si tratta dell’autrice che ha scritto il libro Chocolat, dal quale è stato tratto il film con Johnny Depp. Questa volta la Harris scrive una storia molto particolare non solo per l’ambientazione, ma anche per la struttura dei capitoli.
“Il mondo è un alveare” è la storia dell’ambizioso e spietato Re Crisopa, il sovrano del Popolo della Seta, che con inganni e azioni crudeli porta scompiglio ovunque. Ma più il tempo passa e più il Re si rende conto che c’è qualcosa che gli manca, si sente vuoto e perso, e così inizia un viaggio, un percorso che gli farà comprendere le malefatte passate, intraprendendo la strada della redenzione.
Il libro è diviso non in capitoli “classici”, ma in fiabe che hanno un’ambientazione cupa e grottesca (tipica delle favole tradizionali). La maggior parte delle favole hanno come protagonista Crisopa, in altre è un personaggio secondario, in altre ancora non compare, ma vengono introdotti nuovi personaggi e alcuni di questi si troveranno coinvolti con il protagonista nel corso della narrazione.
Già la costruzione di questi capitoli l’ho trovata magistrale, una narrazione a puzzle dove ogni tassello trova il suo posto andando avanti nella storia. Se all’inizio non comprendente molto, non demordete e andate avanti con la lettura!
Tra i tanti personaggi che crea l’autrice mi sono subito affezionata proprio a Crisopa, anche se è un protagonista egoista e maligno, ma ha anche delle fragilità che affioreranno con il tempo. Il percorso che intraprende l’ho trovato molto realistico e ben bilanciato, arrivando a una conclusione che ho trovato perfetta e dolce/amara. Un finale che si collega a incastro con i primi capitoli.
Se devo trovare una pecca, forse avrei evitato qualche fiaba (di quelle che non hanno un legame con la storia principale) proprio perché a volte la lettura tende a prendere un ritmo più lento.
Lo stile dell’autrice è sempre piacevole e scorrevole, riesce a immergere il lettore nella storia in poche righe, rendendo i personaggi vibranti e umani, nonostante siano creature che hanno un legame con gli insetti e a volte hanno fattezze antropomorfe, come lo stesso protagonista.
Una storia che parla di redenzione, di amore, di risentimento, di rimpianto e soprattutto di perdono.
Se siete amanti delle fiabe un po’ grottesche, dei viaggi in mondi fantastici, di situazioni bizzarre e surreali, e avete voglia di una lettura diversa dalle solite, vi consiglio questo libro che mi ha conquistata.
#Prodottofonitoda @Garzanti
“Non sarà sempre così” dissi a me stessa. “Più tempo passerai da libera, più diventerà facile.” Un giorno mi sarei svegliata da un sonno senza incubi, avrei camminato per strada senza timore. Fino a quel momento, mi tenevo stretta il mio pugnale sottile, desiderando sentire il peso sicuro dell’acciaio Grisha nella mano. Ricercata per tutto il Mare Vero, perseguitata dal senso di colpa per le vite spezzate a causa sua nella Faglia d’Ombra, Alina, la potente Evocaluce, sta cercando di ricostruirsi una vita con Mal in una terra dove nessuno è a conoscenza della sua vera identità. Tuttavia, questo dovrebbe averlo imparato, non si può sfuggire al proprio passato. Né, soprattutto, ci si può sottrarre per sempre al proprio destino. L’Oscuro infatti, che non solo è sopravvissuto alla Faglia d’Ombra ma ha acquisito anche un terrificante nuovo potere, è più determinato che mai a reclamare per sé il controllo della Grisha ribelle e a usarla per impossessarsi del trono di Ravka. Non sapendo a chi altri rivolgersi, Alina accetta l’aiuto di un alleato imprevedibile. Insieme a lui e a Mal combatterà per difendere il suo paese che, in balia della Faglia d’Ombra, di un re debole e di tiranni rapaci, sta andando rapidamente in pezzi. Per riuscirci, però, l’Evocaluce dovrà scegliere tra l’esercizio del potere e l’amore che pensava sarebbe stato sempre il suo porto sicuro. Solo lei infatti può affrontare l’imminente tempesta che sta per abbattersi su Ravka e nessuna vittoria può essere guadagnata senza sacrificio. Finché l’Oscuro vivrà – questo Alina lo sa bene – non esisterà libertà per il suo paese. Né per lei. Forse, dopo tanti tentennamenti, è infine giunto il momento di smettere di scappare e di avere paura. Costi quel che costi.
Eccomi a parlare del secondo volume della serie Grishaverse.
Non dirò molto sulla trama perché non amo fare spoiler, ma posso dire che il tutto riparte esattamente dove termina Tenebre e Ossa.
Mal e Alina sono in fuga, ma l’Oscuro è dietro l’angolo pronto a entrare in azione per riprendersi la nostra protagonista. L’ambientazione che crea la Bardugo è affascinante e ben costruita, in poche righe riesce a rendere l’idea non solo del luogo in cui ci troviamo, ma anche del tipo di società.
Il ritmo di questo secondo volume è un po’ fiacco, ho trovato più azione e interesse nella prima metà del libro, soprattutto con l’introduzione di nuovi personaggi interessanti. Essendo il secondo capitolo della trilogia, immagino che sia normale che questo sia un volume di “preparazione” al libro conclusivo.
Ma parliamo della protagonista che, a parer mio, è la “pecca” della storia. Alina è un personaggio che nel primo volume non mi aveva particolarmente conquistata, e in questo secondo capitolo si è accentuato di più il mio pensiero negativo su questa figura. Parliamo di una ragazza che è insicura di sé, che non ha autostima, e all’improvviso si trova tra le mani un grande potere. Da qui partono i problemi perché la protagonista non fa altro che contraddirsi nelle sue scelte, (prima vuole una cosa, poi non la vuole più, è convinta di un percorso, poi vuole cambiarlo), e da questo suo essere ambiguo non fa altro che prevalere anche una parte che trovo infantile. Che il concetto della Bardugo sia “il potere dà alla testa?”, può essere, ma rimane il fatto che purtroppo questo personaggio non ha fatto altro che irritarmi per tutta la storia.
Ma parliamo della perla di questo romanzo: Nikolai. Un personaggio dalla caratterizzazione originale e che riesce a dare un po’ di brio alla trama. Intelligente, sfacciato e simpatico, questa figura è riuscita a strapparmi più volte un sorriso per la sua irriverenza. Per gli amanti de L’Oscuro vi avviso che qui non compare molto, ma si scopre qualcosa di più su Ilya Morozova.
Nel complesso trovo che la serie Grishaverse non sia il fantasy dell’anno, almeno fino a questo secondo volume, ma è sicuramente una storia di intrattenimento che fa il suo lavoro, merita sicuramente per l’ambientazione e lo stile di scrittura dell’autrice che è fluido e immediato.
Personalmente trovo che la serie Sei di Corvi sia nettamente migliore sia a livello di trama e soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi che risultato, a parer mio, più realistici e originali.
Non è un bel periodo per Summer Byrne: è stata mollata dal suo ragazzo, ha l’impressione che un bellissimo ma inquietante sconosciuto la segua ovunque vada, e i suoi genitori le hanno appena comunicato che invece del viaggio post-diploma programmato con la migliore amica Jodie, dovrà trascorrere l’estate in una misteriosa scuola per persone “speciali”.Summer è, infatti, una Rievocatrice ed è destinata a far parte della Società della Clessidra d’Oro: dovrà imparare a entrare nella mente delle persone e a salvare i ricordi che rischiano di perdersi e di finire, così, nelle mani della Setta degli Occhi Bianchi, che li usa per governare il mondo.Non è facile accettare tali poteri, ma quando una misteriosa e orribile morte sconvolge la scuola, Summer capirà di non avere scelta: non è stato un incidente come tutti pensano, l’assassino è vicino e la prossima vittima potrebbe essere lei.
Ritorno a parlavi di una delle ultime opere pubblicate da Angelica, autrice e persona che adoro. Angelica ha il potere di rendere ogni storia che scrive irresistibile, si inizia con le prime pagine e in poco tempo il lettore arriva alla fine del romanzo, almeno questo è quello che succede a me.
La ragazza seppellita in giardino è il primo volume di una duologia e si tratta di un fantasy, young adult con degli elementi thriller.
La nostra protagonista è Summer, la classica ragazza un po’ sboccata, un po’ maldestra, alle prese con i problemi dell’adolescenza e con una rottura non particolarmente felice con il suo ex alle spalle. All’improvviso Summer vive un’esperienza particolare che porterà alla luce la sua vera indole: una Rievocatrice. Così passerà l’estate in una scuola che le insegnerà qualcosa in più sul suo ruolo e il suo destino.
La maggior parte del romanzo si sviluppa in questa Accademia dei Rievocatori che subito immerge il lettore in un’atmosfera cupa e misteriosa. Angelica crea una storia interessante, enigmatica e originale. I Rievocatori sono persone con abilità speciali che hanno il compito di salvare e di collezionare i ricordi che le persone perdono. Ovviamente c’è anche una fazione nemica che sfrutta questi ricordi per scopi malvagi.
Summer è un’adolescente arrabbiata, caparbia, spesso in conflitto con i suoi sentimenti, ma quando è vicino a Kyle, un ragazzo tenebroso, uno dei migliori Rievocatori dell’Accademia, ecco che si scatenano scene divertenti, altre volte esilaranti e altre romantiche. Tutta la storia è avvolta dall’ombra di Elizabeth Lynch e il mistero della sua morte.
Ho adorato la caratterizzazione dei personaggi secondari, i colpi di scena che si susseguono da metà libro e che lasciano il lettore con il fiato sospeso.
Una storia che non si limita alla semplice avventura, ma che mette in luce anche vari aspetti sociali come la violenza sulle donne, l’amore omosessuale, il bullismo e il coraggio di assumersi le proprie responsabilità.
Insomma se siete amanti delle storie fantasy, delle accademie, delle relazioni d’amore adolescenziali che fanno battere il cuore è una lettura che vi consiglio assolutamente!
Sono molto curiosa di scoprire cosa frulla nella testa dell’autrice con il secondo libro, e non vedo l’ora di leggerlo <3
Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak, e così capita di immelanconirsi riguardando vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure. Ma quando i ricordi approdano all’anno della balena, i cuori tornano a battere e i visi a sorridere. Che anno fu! Cominciò tutto con una lezione di storia, proseguì con una leggenda e si complicò quando ciascun alunno della onorata scuola Horace McCrips dovette compilare il proprio albero genealogico. Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà.
Capita a volte, come non mai in questo periodo storico che stiamo vivendo, di avere l’esigenza di leggere una storia che ci faccia sentire a casa. Un romanzo che abbia il potere di farci sentire protetti dal mondo. Pochi libri riescono a farmi sentire così, ed Elisabetta Gnone è una di quelle autrici che ha questo potere, quello di rendere le parole dolci e confortanti come una cioccolata calda.
A distanza di quindici anni dalla pubblicazione del primo volume, l’autrice torna con una nuova avventura a Fairy Oak. Già solo leggendo il primo capitolo mi ha preso una profonda nostalgia. Il lettore incontra dopo tanto tempo Vaniglia e Pervinca, le magiche sorelle che sono andate avanti con la loro vita. Per un attimo si ha come la sensazione di guardare un album di ricordi, si ritorna a Fairy Oak, alle storie, all’avventura, alla magia e all’incontro di vecchie conoscenze.
Vaniglia e Pervinca si perdono nei loro ricordi e ci ritroviamo di nuovo tra i banchi di scuola, le sorelle scoprono della leggenda di una Balena e questo è solo l’inizio della loro avventura.
Prassi della Gnone è quella di non fermarsi mai solo alla semplice avventura, ma regala al lettore (che sia grande o piccolo) una storia che fa riflettere e che lascia messaggi importanti. Si parla di amicizia, di amore per gli animali, di coraggio e dell’importanza del ricordo. Nota di merito, secondo me, è che questo libro può essere letto anche da chi non conosce bene tutta la storia di Fairy Oak, infatti l’autrice ha realizzato delle piccole note a fine libro per permettere al lettore di orientarsi al meglio.
La storia inoltre è impreziosita da delle belle e delicate illustrazioni che rendono la storia fiabesca e delicata. Un romanzo da non perdere se si ha voglia di vivere un’avventura magica e profonda.
#Prodottofornitoda @Salani
In una gelida notte d’inverno, Jack Sommers è chiamato a scegliere tra vivere per sempre, secondo le antiche leggi magiche di Gaia, o morire. Jack sceglie di vivere e in cambio da quel momento in poi sarà un Inverno. Come le altre Stagioni, ogni anno Jack deve dare la caccia e uccidere chi viene prima di lui. Le leggi di Gaia sono chiare: l’Inverno uccide l’Autunno, l’Autunno uccide l’Estate, l’Estate uccide la Primavera, la Primavera uccide l’Inverno. Questo significa che Jack uccide Amber. Amber uccide Julio. Julio uccide Fleur. E Fleur uccide Jack. Sono tutti addestrati a cacciare e uccidere, e tutti a turno muoiono. Ma quando Jack e Fleur – Inverno e Primavera – sono attratti l’uno dall’altra contro ogni buon senso e regola della natura, la legge spietata che governa le loro vite eterne a un tratto diventa qualcosa di personale e di doloroso. Fleur verrà bandita per sempre, se insieme non troveranno il modo per fermare il ciclo naturale delle cose. Quando le quattro Stagioni si coalizzano, mettendo a rischio la loro immortalità in cambio di amore e libero arbitrio, la loro fuga attraverso il Paese li condurrà in un luogo in cui saranno costretti a difendersi contro un creatore che vuole annientarli.
Un fantasy young adult con un’ambientazione originale.
Ragazzi della tempesta è una lettura che mi ha intrattenuto e trovo che il punto di forza di questa storia sia proprio l’ambientazione originale. I nostri protagonisti, che rappresentano le quattro stagioni, si trovano a vivere in una sorta di Hunger Games premeditato. La stagione che arriva, per prendere il sopravvento, deve uccidere quella precedente. Di conseguenza Jack (inverno) deve uccidere Amber (autunno), Amber deve uccidere Julio (estate), Julio deve uccidere Fleur (primavera) e Fleur deve uccidere Jack. Un ciclo continuo che non ha mai fine perché a ogni morte, questi ragazzi adolescenti e immortali, ritornano in vita. Non esistono solo loro quattro perché questo sistema coinvolge altri ragazzi che sono sparsi per il mondo, tutti sotto il controllo di Cronos. I giovani vivono nell’Osservatorio che è una struttura dove ci sono delle rigide regole e sono monitorati continuamente. Una delle regole principali è che ragazzi di stagioni diverse non devono fare amicizia, ma le cose si complicano quando Jack (inverno) capisce di essere innamorato di Fleur (primavera).
Come ho già detto all’inizio mi è piaciuto molto il mondo che ha costruito Cosimano: le regole, le restrizioni, la gerarchia che si trova nell’Osservatorio. E ho apprezzato anche la caratterizzazione dei quattro ragazzi che sono ben delineati. La storia si alterna con il punti di vista di Jack e Fleur, ma avrei preferito leggere anche qualche capitolo dal punti di vista di Julio e Amber che trovo che siano una coppia più interessante sia per la costruzione dei personaggi che per l’iter che percorrono durante la storia.
Personalmente ho apprezzato molto di più la prima parte della storia, ovvero la presentazione di questo universo e dei personaggi, la seconda parte si sofferma sulla fuga dei quattro ragazzi che cercano di scappare da questo sistema di Cronos. Quest’ultima parte l’ho trovata a tratti un po’ ripetitiva e spesso anche prevedibile, ma comunque scorrevole. Il finale lascia dei punti interrogativi, personalmente non mi ha fatto impazzire, l’ho trovato un po’ forzato, ma ci sono delle questioni ancora aperte e sono curiosa di sapere come andrà avanti con la storia l’autrice.
Ragazzi della tempesta è un fantasy che scorre con uno stile fluido, una storia che unisce magia, miti, leggende e un pizzico di fantascienza.
#Prodottofornitoda @Rizzoli
Grishaverse – Tenebre e ossa
Bardugo
L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente. Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.
Rimasi a guardare, divisa tra paura e fascinazione.
“E’ troppo giovane” pensai. L’Oscuro comandava i Grisha da prima che io nascessi, mentre l’uomo seduto sulla pedana non sembrava molto più anziano di me. Aveva un viso affilato e bello, con una massa di folti capelli neri e chiari occhi grigi che scintillavano come quarzo. Io sapevo che i Grisha più potenti vivevano a lungo, e che gli Oscuri erano i Grisha più potenti di tutti, ma lo trovavo ingiusto e ripensai alle parole di Eva: “Non è un essere naturale. Nessuno di loro lo è.”
Dopo aver letto sei di Corvi, che ho adorato, come non immergermi in questa nuova storia di Bardugo?
Alina e Mal vengono accolti nell’orfanotrofio di Keramizin, e una volta cresciuti cominciano l’addestramento militare a Poliznay. Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, Mal viene ferito gravemente durante un attacco, Alina corre in suo soccorso e all’improvviso tutto attorno a lei viene avvolto da una forte luce. Quando si risveglia viene arruolata nei Grisha, l’élite di creature magiche al comando dell’Oscuro.
Lo stile di Bardugo è scorrevole e semplice, anche in questo caso mi sono immersa nella storia facilmente. La trama è vista tutta dal punto di vista di Alina, una protagonista che però non mi ha particolarmente conquistata nella prima parte del libro. E’ una ragazza insicura di sé, in cerca del suo posto nel mondo, e all’inizio della storia mi aspettavo più uno spirito di ribellione per la situazione che le impone l’Oscuro, invece segue e si adatta semplicemente al corso degli eventi. L’ho apprezzata più verso la fine, dove c’è un’evoluzione che trovo realistica e anche adatta al suo personaggio.
Il ritmo è ben cadenzato, ogni capitolo è un tassello per conoscere il mondo dei Grisha, esseri che hanno capacità speciali e che vivono più degli esseri umani. L’Oscuro è un personaggio enigmatico, il lettore rimane sempre nell’incertezza sulla veridicità delle sue azioni, mentre Mal, l’amico d’infanzia e primo amore di Alina, è una figura chiara, schietta e solare che ho adorato fin dalle prime pagine. Due personaggi maschili che sono il giorno e la notte, e che immagino riserveranno delle belle sorprese nei prossimi volumi.
Sono una lettrice un po’ particolare, perché tendenzialmente mi affeziono sempre di più ai personaggi secondari che a quelli principali, e questo è il caso con Genya, una Grisha che ha la capacità di migliorare l’aspetto delle persone, un potere che viene schernito dai suoi colleghi. Genya è una figura che apparentemente si presenta sempre allegra, solare, spesso frivola eppure, con poche battute e scene, la Bardugo fa intendere che c’è molto di più dietro a questo personaggio che sono curiosa di conoscere meglio.
L’universo che crea l’autrice è colmo di magia, intrighi politici e inganni. Un romanzo che ha la capacità di far staccare la mente dalla vita reale, che intrattiene fin dalle prime pagine, facendo immergere il lettore nel misterioso mondo dei Grisha.
#Prodottofornitoda @Mondadori