Il destino di Core, giovane dea, è già stato scritto: regnerà sulla natura, assicurando terreno fertile e raccolti abbondanti. E, soprattutto, non si innamorerà mai, rimanendo casta per sempre. È ciò che sua madre, Demetra, ha deciso per lei e che Core ha sempre creduto di desiderare. Ma il fato è imprevedibile, anche per una divinità dell’Olimpo. Durante una passeggiata tra i campi ai piedi dell’Etna, Core viene rapita: Ade, il sovrano degli Inferi ha scelto proprio lei come sua regina. Improvvisamente, la giovane dea si trova sola in un mondo tenebroso e sconosciuto, popolato da anime defunte e divinità mostruose: gli Inferi sono la sua nuova casa, e Persefone il suo nuovo nome. Fuggire, il suo unico obiettivo. Ma gli opposti esistono solo nella nostra mente, o almeno è ciò di cui vuole convincerla l’oscuro signore degli Inferi. Nel regno della morte, le certezze di Core, dea della vita e della fertilità, cominciano a vacillare. Tocca soltanto a lei, ora, scrivere il proprio destino e scegliere: a quale mondo appartiene davvero? Persefone è una protagonista senza tempo, alla ricerca, come tutti noi, della propria voce, in un viaggio nelle profondità degli Inferi e dell’animo umano.
La storia di Ade e Persefone è un mito che fin da quando si studia conquista particolarmente, sarà per il contrasto vita/morte, per le oscure ambientazioni dell’Oltretomba o per gli opposti che rappresentano i due protagonisti. L’autore Daniele Coluzzi, nel suo romanzo, racconta la storia dal punto di vista di Persefone rimanendo fedele al mito.
Il lettore si sente subito coinvolto dalla dolce Core, la quale vive sotto una campana di vetro per le eccessive premure di sua madre. Core sa qual è il suo destino, glielo ripete sempre Demetra: regnare sulla natura e non conoscere mai l’amore, rimanendo sempre casta. Le cose cambiano quando Ade, la divinità che viene derisa e allontanata da tutti, rapisce Core portandola nel suo regno.
Coluzzi non fa una rivisitazione moderna del mito, ma lo racconta in modo introspettivo e con uno stile scorrevole, capace di rendere vivide le ambientazioni e le atmosfere.
Persefone fa un vero e proprio viaggio alla scoperta di se stessa, parte da “bambina” che crede di conoscere il mondo, e sarà proprio la sua sensibilità e il suo buon cuore a guidarla in un percorso tortuoso per arrivare a una sua consapevolezza e alla libertà di decidere da sola la sua vita.
Ho adorato anche la rappresentazione del re dell’Oltretomba, la divinità emarginata da tutti perché sovrano di un regno non considerato degno dagli altri dei. Ade appare crudele, egoista, ma anche sensibile e ben consapevole del suo ruolo e del destino degli umani, ed è proprio quello che vuole insegnare a Core.
La maggior parte del romanzo è ambientato nell’Oltretomba e nel libro vi è presente anche una cartina dove il lettore può orientarsi nei vari spostamenti dei personaggi.
Ma a parte questo, la vera star del romanzo è Tisifone, una delle tre Erinni. L’autore descrive queste figure grottesche, ma anche enigmatiche, e ho adorato la frizzante e sensibile Tisifone che prova fin da subito a instaurare un rapporto di complicità con Persefone, insomma vorrei essere la sua migliore amica!
Un vero e proprio romanzo di formazione adatto per i ragazzi, ma anche per quelli, come me, che portano nel cuore la bellezza di questo mito e hanno voglia di riviverlo attraverso gli occhi della dolce Persefone.
#Prodottofornitoda @Rizzoli
e cose sono sempre state facili per il Principe Rhen, erede al trono del regno di Emberfall. O almeno, lo sono state finché una potente incantatrice non ha lanciato una spietata maledizione su di lui. Ora Rhen è condannato a rivivere all’infinito l’autunno dei suoi diciott’anni e a trasformarsi in una creatura mostruosa portando dovunque morte e distruzione – e lo sarà finché una ragazza non si innamorerà di lui. Per la giovane Harper, invece, le cose non sono mai state facili. Il padre se ne è andato da tempo lasciandosi dietro una montagna di debiti, la madre è in fin di vita, e il fratello, che riesce a malapena a tenere unita la famiglia, l’ha sempre sottovalutata a causa della paralisi cerebrale che l’affligge: Harper ha dovuto imparare in fretta a fare affidamento solo su se stessa per sopravvivere. Ma un giorno, viene rapita e portata nel magico e terribile mondo di Emberfall perché Rhen possa conquistare il suo cuore e spezzare finalmente il maleficio. Un principe? Un mostro? Una maledizione? Harper è sconvolta e disorientata, ma anche determinata a fare di tutto pur di ritornare nel proprio mondo e dalla famiglia che ha bisogno di lei. Tuttavia col passare dei giorni, man mano che la diffidenza nei confronti di Rhen si trasforma in amicizia (e forse in qualcosa di più) la ragazza si rende conto che anche Emberfall ha bisogno di lei. Perché forze potenti e oscure minacciano il regno e la vita di tutti, e non basterà spezzare la maledizione per salvare Harper, Rhen e il futuro di entrambi dalla rovina totale.
Un young adult fantasy con una protagonista forte e determinata.
Lo ammetto!
Sono stata catturata da questo libro proprio perché la storia riprende un po’ la linea de La Bella e la Bestia.
Il principe Rhen viene maledetto a rivivere la stagione dei suoi diciotto anni e ogni volta si tramuta in una bestia diversa che dissemina terrore e morte nel suo regno. L’unico modo per spezzare la maledizione è trovare una ragazza che si innamori di lui. Al suo fianco c’è il Capo delle Guardie Reali Grey, il quale ha la possibilità di viaggiare nell’altro mondo (ovvero quello nostro), dove per una serie di casi porterà la ragazza sbagliata nel regno di Emberfall. Da qui abbiamo la protagonista femminile Harper, una ragazza che ha una situazione familiare molto burrascosa: il fratello lavora per degli strozzini, suo padre è scappato per i debiti e sua madre è gravemente malata. In più Harper ha dei problemi fisici a causa della paralisi cerebrale.
Si tratta del primo volume di una trilogia. E’ un capitolo introduttivo e per alcuni potrebbe risultare forse un po’ lento, proprio perché va a introdurre i personaggi e la storia, ma personalmente questa “lentezza” a me non ha dato fastidio, anzi. La scrittura è fluida e semplice, e la definisco una “lettura a snack” perché una pagina tira l’altra. I capitoli si alternano dal punto di vista di Harper e di Rhen e ciò permette al lettore di entrare in sintonia con entrambi.
Devo dire che ho apprezzato molto Harper: una ragazza che ha le sue fragilità e le sue paure per la situazione che vive in famiglia, e proprio per questo non sopporta vedere le persone in difficoltà.
Grey è un personaggio che mi ha affascinata fin dall’inizio. Un ragazzo dedito al dovere, forte, intelligente, esperto con le armi e nel combattimento, ma dietro quel muro di freddezza c’è anche un lato tenero che poche volte scopre nella storia.
Credo che la “pecca” del romanzo sia proprio Rhen, perché dall’inizio fino alla fine del libro non fa altro che incolparsi e commiserarsi per gli errori che ha fatto. Insomma, capisco la situazione, ma avrei preferito un po’ meno “pippe mentali”, ma ovviamente è una questione di gusti.
A Emberfall c’è un’ambientazione medievale e altra cosa che ho apprezzato del romanzo è che non si focalizza solo sulla storia tra i due protagonisti, ma piano, piano si scopre che la maledizione ha causato disagi e problemi anche al popolo, per non parlare delle mire politiche di un altro regno.
Per quanto riguarda la storia tra Harper e Rhen è un amore che ha i suoi tempi, delicato, ma anche molto concreto in fatto di azioni. Se vi aspettate un’amore travolgente e passionale allora andate oltre perché non è quello che succede in questo primo volume e questa cosa l’ho molto apprezzata. Si rispettano i tempi, le pause per far in modo che questa relazione prenda corpo e che sia soprattutto coerente. Quindi per me è stato un grande punto a favore.
Insomma è stata una lettura piacevole che mi ha intrattenuto e non vedo l’ora di scoprire qualcosa in più su Grey perché gli viene rivelato un segreto!
La famiglia di Olia vive a Castel Mila, un’antica dimora affacciata su un grande lago, fatta con tronchi di pino e sormontata da cupole splendenti. Babusya, la nonna, dice che quelle cupole brillano perché sono piene di magia, ma Olia ha tredici anni e non ha ancora mai visto nulla di eccezionale sprigionarsi dall’edificio. Eppure un giorno riesce a scorgere un domovoi, uno spirito della casa, che si presenta come un ometto dalle sembianze volpine. Possibile allora che il vento inquietante che soffia da qualche tempo sia davvero dovuto alla magia, che preme per liberarsi dalle cupole? Per salvare il castello e i suoi abitanti dalla distruzione, Olia deve trovare il modo di entrare nel mondo da cui la magia sta sfuggendo e tentare di fermarla al più presto. Il castello incantato di Olia è un’avventura dall’atmosfera onirica e fiabesca, un romanzo ricco di personaggi da cui sarà difficile separarsi.
Una storia dai toni fiabeschi che ti fa respirare magia fin dalle prime pagine.
Olia è una ragazzina di tredici anni che vive a Castel Mila insieme alla sua famiglia composta dalla madre, dal padre, dalla sorellina e da sua nonna. Degli strani avvenimenti si abbattono sulla casa e così Olia e il domovoi (uno spirito della casa) partono in un viaggio che li porterà in una terra magica al fine di bloccare la catastrofe che sta per abbattersi a Castel Mila.
L’ambientazione russa non fa solo da sfondo alla storia perché l’autrice ne approfitta per far conoscere al lettore alcune figure del folclore russo. Tra questi conosciamo il domovoi, che è lo spirito che ha il compito di proteggere la casa in cui dimora, ma ci sono anche altre figure mitiche come la kikimora, spiriti del fuoco, maghi e non solo.
Lo stile di scrittura di Anderson è scorrevole e incantevole, già solo nella descrizione di Castel Mila riesce a far respirare al lettore pura magia, per non parlare del viaggio avventuroso che intraprende Olia nella Terra della Magia Proibita, dove non solo incontrerà personaggi bizzarri, ma scoprirà altre storie fantastiche in particolar modo quella della sua antenata Ludmila.
La protagonista è una ragazzina che mette al primo posto l’amore per le persone a cui tiene, ho adorato il rapporto di intesa che ha con sua nonna e il suo animo è puro e coraggioso come una vera eroina. I personaggi che incontra e che traggono origine dal folclore russo li ho trovati bellissimi nella loro caratterizzazione, dando alla storia quel tocco di fantastico e di brio.
Olia intraprende un vero e proprio viaggio dell’eroe in cui affronta le avversità con coraggio e bontà, il tutto per proteggere la famiglia e soprattutto la sua sorellina.
#Prodottofonitoda @Rizzoli
È lei che insegue gli spettri, o è il contrario? Sia come sia, Cass potrebbe avere un talento per scovare gli spiriti inquieti. Insieme a Jacob, il suo migliore amico fantasma, è sopravvissuta a due città infestate mentre era in viaggio per il programma televisivo dei suoi genitori. Tuttavia nulla potrebbe prepararla a quel che la attende a New Orleans, un luogo che pullula di antiche magie, società segrete e terrificanti sedute spiritiche. Ma la sorpresa più terribile è un nemico che Cass non avrebbe mai sospettato di dover affrontare: un messaggero della Morte in persona. Sarà all’altezza della sfida? E a cosa dovrà rinunciare per vincerla?
Vi piacciono le trilogie per ragazzi?
Se sì, allora vi straconsiglio questa serie carinissima di Victoria Schwab.
Una storia avventurosa che parla di amicizia, di coraggio, di vita e di morte.
Questa volta Cassidy si trova a New Orleans con i genitori, ma il pericolo è proprio dietro l’angolo perché è perseguitata da un Emissario della Morte.
Ho apprezzato tutta la storia dal primo volume. Non abbiamo una trama originale o con chissà quali colpi di scena, ma è quel tipo storia che cattura e coinvolge per le ambientazioni un po’ cupo e la caratterizzazione dei personaggi. Per me quest’ultimo punto è l’elemento forte.
Cassidy rimane sempre la stessa, ma allo stesso tempo cresce e matura perché incontra persone che la comprendono e che sanno quello che fa. Ritorna la grintosa e serissima Lara che ho adorato fin dal primo volume. E poi abbiamo Jacob, l’amico spettrale di Cassidy che se non fosse per la descrizione dell’autrice risulterebbe un ragazzo comune.
Il ritmo di questo terzo volume l’ho trovato leggermente lento rispetto agli altri due, semplicemente perché si introduce una nuova realtà che si interfaccia con gli spiriti e si presentano nuovi personaggi interessanti, ma l’azione non manca.
Mi aspettavo un altro tipo di finale, ma nel complesso non mi è dispiaciuta la chiusura che ha scelto di fare l’autrice.
Quando Robyn si trasferisce a Kilkenny, in Irlanda, è decisa a diventare un’abile cacciatrice come suo padre, aiutandolo a sterminare l’ultimo branco di lupi esistente che minaccia la cittadina. A nulla vale il divieto per i bambini di oltrepassare le mura: spirito libero e ribelle, Robyn trova presto il modo di avventurarsi nella foresta con il suo fidato falco, ignara dell’incontro speciale che la attende. Conquistata dall’indomita e selvaggia Mebh, una ragazzina dai capelli rossi, Robyn conoscerà il vero volto del popolo dei lupi, scoprendo al contempo il mondo incantato dei Wolfwalkers, i leggendari protettori della foresta: umani come Mebh, dai poteri curativi magici, la cui anima si trasforma in lupo quando dormono. Finché il governatore della città muoverà guerra ai lupi, e Robyn dovrà scegliere: se arrendersi alla crudeltà degli uomini o aiutare l’amica, anche a costo di trasformarsi in ciò che suo padre ha il compito di annientare…
Wolfwalkers è un romanzo tratto dal film di animazione considerato il migliore del 2020.
Una storia fantasy per ragazzi che parla di coraggio, di libertà, dell’importanza dell’amicizia e della natura che ci circonda.
Robyn desidera percorrere la stessa strada del padre, vuole diventare una cacciatrice. Si trasferisce a Kilkenny con il genitore e qui scopre una società che non vede di buon occhio una ragazzina pronta a catapultarsi nei boschi per la caccia. Per una serie di casi Robyn incontrerà la selvaggia Mebh che in realtà è una Wolfwalker, ovvero una protettrice della foresta che si trasforma in lupo.
La storia l’ho trovata molto carina e avventurosa. Non ho ancora visto il film, ma immagino che graficamente sia bellissimo. L’atmosfera è ben delineata, si riesce a percepire l’aria fresca delle terre irlandesi, dei boschi, della fitta vegetazione dove si sviluppa maggiormente la storia.
Robyn è una ragazzina dai forti principi e, quando scopre la verità sui Wolfwalers, inizia a mettere in discussione quello che le era stato insegnato e a prendere importanti decisioni. Mebh l’ho trovato un personaggio molto carino, per la descrizione e per il suo essere ribelle mi ha ricordato molto Merida della Disney.
Forte e prorompente è il messaggio dell’uomo che vuole prevalere sulla natura, quanto poi sarebbe perfetta e giusta la coesistenza, ma qui si parla di voglia di potere e di egoismo da parte degli umani.
Personalmente mi avrebbe fatto piacere leggere un maggior approfondimento su alcuni aspetti della storia e dei personaggi, ma nel complesso l’ho trovata una lettura scorrevole, adatta soprattutto per i giovani lettori.
#prodottofornitoda @Mondadori
Una nuova voce, quella dell’autrice, ci racconta la storia di Fairy Oak. Sa molte cose e moltissime ne svela, arricchendo il dipinto che ritrae il popolo della Valle di Verdepiano di dettagli assai curiosi e di nuove, inaspettate sfumature. Il nuovo romanzo di Elisabetta Gnone rivela tutti i segreti (o quasi) della comunità, buffamente assortita, che convive serenamente nel villaggio della Quercia Fatata. In questi anni all’autrice sono state rivolte tante domande e curiosità a proposito della saga, e ha pensato che un libro potesse colmare quei vuoti e risolvere quei dubbi che in tanti sentono ancora d’avere riguardo i suoi abitanti. Poiché l’autrice sa tutto di questa storia, ed è una voce fuori campo, può svelare segreti, entrare in dettagli e raccontare aneddoti e situazioni che i suoi personaggi non possono conoscere o riferire. Per esempio Elisabetta sa quando Grisam Burdock s’innamorò di Pervinca Periwinkle – il momento esatto – e quando il cuore del giovane inventore Jim Burium diede il primo balzo per la sorella di Pervinca, Vaniglia. Sa cosa pensò la fata Felì la prima volta che vide dall’alto il piccolo villaggio affacciato sul mare ed è soprattutto di lei che vi narra, del primo e dell’ultimo anno che Sefeliceleisaràdircelovorrà passò a Fairy Oak, e di quei pochi istanti in cui si compie il destino di una fata. Un destino comune a molti, come scoprirete…
Ci sono quelle storie che ti trasmettono calore come se fossi avvolto in una coperta di pile.
Ci sono quei libri che hanno il potere di farti sentire a casa.
Ci sono quelle trame lineari, delicate, che non giocano la carta del colpo di scena o dell’azione, ma che ti incatenano alle pagine.
Tutto questo è il nuovo volume della serie di Fairy Oak di Elisabetta Gnone: Il destino di una fata.
Questo libro è diverso dagli altri perché qui l’autrice risponde alle domande che le sono state fatte durante gli anni su questa serie, svela curiosità che vanno a impreziosire alcune situazioni e mettono in risalto altri personaggi.
Elisabetta Gnone svela queste perle tra un capitolo e un altro, e il lettore segue la storia di Felì, la fata tata che si dirige a Fairy Oak, precisamente a casa Periwinkle, dove Dalia sta per partorire le gemelle a cui dovrà badare la nostra fatina. La storia ha un ritmo delicato, come anche lo stile di scrittura. Non ci sono grandi rivelazioni o azione, eppure il lettore viene coinvolto dalla dolcezza della storia.
Si conoscono ancora meglio le piccole gemelle, come si formano, come capiscono le loro passioni e si approfondiscono i loro sentimenti soprattutto riguardo i loro amori. Era da un bel po’ che non leggevo di Vaniglia e Pervinca, sono due personaggi che insieme fanno un mix perfetto di grinta e dolcezza. Perla del libro sono sicuramente le scene tra Dalia e Cicero, ovvero i genitori delle gemelle, ho riso più volte soprattutto nella scena del momento del parto.
Tocco particolare del libro, oltre alla grafica impeccabile e dettagliata, ci sono delle ricette che è possibile riprodurre, perfette per una golosona come me!
Il destino di una fata è il libro che dà quel tocco finale alla serie di Fairy Oak! Se vi volete approcciare per la prima volta a questa storia non vi consiglio di partire da questo libro perché vi potreste perdere il gusto della scoperta dei personaggi che si ha con la trilogia, ma se siete come me, ovvero una persona che ha già letto questa storia (ormai un bel po’ di tempo fa) vi sentirete sicuramente a casa.
Anzi, vi dirò, mi è tornata di nuovo la voglia di tornare a Fairy Oak!
#prodottofornitoda @Salani
Cass è nei guai. Ancora più del solito. Insieme a Jacob, il suo migliore amico fantasma, Cass si trova a Parigi, dove i suoi genitori stanno girando il loro programma televisivo sulle città più infestate del mondo. Certo, mangiare croissant e visitare la Tour Eiffel è un vero spasso, ma sotto Parigi, nelle raccapriccianti Catacombe, c’è in agguato un pericolo spettrale. Quando Cass risveglia un poltergeist terribilmente potente, deve affidarsi alle sue abilità di cacciatrice di spettri, ancora tutte da dimostrare, e chiedere l’aiuto di amici vecchi e nuovi per svelare un mistero. Se fallirà, le forze che ha ridestato potrebbero rimanere a infestare la città per sempre. L’autrice Victoria Schwab torna al mondo di “Città di spettri”, regalandoci nuove avventure e una lezione sull’amicizia (perché, a volte, anche i migliori amici fantasma hanno segreti…).
Dopo aver letto il primo volume di questa trilogia, Città di Spettri, mi sono catapultata anche nella lettura di questo secondo volume.
Dopo il viaggio a Edimburgo, Cassidy è una persona più consapevole del suo mondo, del Velo, e soprattutto inizia a notare che il suo amico Jacob, il ragazzo fantasma, appare più forte nel mondo dei vivi. Che le considerazioni della sua collega/amica Lara siano giuste? E che quindi Jacob stando sempre di più nel mondo di Cassidy stia diventando più forte di un comune spirito? Con questi dubbi la nostra protagonista affronterà un altro fantasma ancora più potente di quello che ha affrontato nel primo volume, questa volta a Parigi.
Sto continuando ad adorare questa serie per ragazzi con un’ambientazione spettrale. Sono quel tipo di lettrice che si affeziona più ai personaggi secondari che ai protagonisti, eppure in questo caso sto amando anche Cassidy, la quale non è una ragazzina perfetta, ma si riesce comunque a comprenderla nelle scelte che intraprende. Si sente sempre più attratta dal mondo degli spettri soprattutto ora che, grazie a Lara, sa qualcosa in più su questo universo.
Lara è anche un personaggio che ho adorato fin dal primo volume, una ragazza dal carattere forte, a volte un po’ burbero, ma molto determinato. In questo caso non compare “fisicamente”, ma rimane sempre in contatto con Cassidy, aiutandola ad affrontare il fantasma che la sta perseguitando.
Jacob si apre di più con la sua amica e mostra al lettore anche le sue fragilità, un personaggio che mi sta piacendo molto, e soprattutto adoro il rapporto che c’è tra lui e la protagonista.
Victoria Schwab con uno stile accattivante e scorrevole descrive non una Parigi romantica, ma una città piena di misteri e storie spaventose, svelando luoghi spettrali e leggende inquietanti.
Anche questa seconda avventura mi ha tenuta incollata alle pagine tra le vie infestate di Parigi. Forse questo secondo volume è leggermente sottotono rispetto al primo per una questione di ritmo. Sono molto curiosa di sapere come si concluderà il tutto e temo tanto per Jacob e Cassidy!
Costretti all’esilio su un’isola incantata che si muove da sola attraverso i mari, l’ex principessa Noa, la sorellina Mite e suo fratello Julian si preparano a reclamare il trono usurpato. Sanno però di non potersi fidare di nessuno, dopo che la madre è stata uccisa da qualcuno molto vicino a loro e, sempre più insistenti, si sono insinuate voci sulla malvagità della regina, i cui oscuri poteri avrebbero corrotto anche i figli. Specialmente Julian, legittimo erede, da tutti conosciuto e temuto come mago più potente del Florean. Spingendosi oltre il velo della Morte, e oltrepassando limiti sconosciuti, sarà proprio Noa a trovare l’arma che i traditori vorrebbero usare contro il fratello. Ma se cercando di salvarlo rischiasse di perderlo per sempre? Una spettacolare avventura fantasy, dall’arguta vena ironica.
L’Incantatore Oscuro è un libro per ragazzi che parte subito con l’azione e che ha un bel universo magico.
Ci troviamo nel regno di Florean e la principessa Noa non ha il tempo di piangere per la morte della madre, che fanno irruzione nel castello degli individui che vogliono uccidere lei, la sorellina minore Mite e suo fratello maggiore Julian. I fratelli scappano di casa, ma giurano di vendicare la loro madre, morta assassinata, e di riprendersi il regno che è caduto nelle grinfie del Consigliere.
Fin dall’inizio il lettore viene catapultato nell’azione e per le prime 150 pagine ci sono un bel po’ di cose che succedono, il tutto alternato dalle informazioni riguardo alle regole del mondo magico che ha creato l’autrice e alcune nozioni sul passato dei tre fratelli.
Ho apprezzato molto l’universo magico particolare e dettagliato. La magia nasce con le parole e sono riconosciuti ufficialmente nove idiomi magici. Se un incantatore conosce più di un idioma magico viene definito incantatore oscuro, proprio perché la combinazione delle magie genera magia oscura. Julian oltre a essere l’erede di Florean è, come lo era anche sua madre, un incantatore oscuro che conosce tutti e nove gli idiomi. C’è anche la concezione che chi fa uso di questo tipo di magia è considerata una figura maligna perché esercitare questo tipo di incantesimi avvelena il cuore.
Incantatore si nasce, non si diventa, è una dote naturale e Noa è l’unica della famiglia a non avere ereditato la magia. Per questo motivo si sente in difetto rispetto al bravissimo e bellissimo fratello maggiore che tutti ammirano, e alla promettente e dotata sorellina minore, ma proprio per il fatto di non poter far conto sugli incantesimi è un’abile stratega e stesso Julia ne riconosce il valore.
Ho trovato la storia movimentata, avvincente e con un ritmo serrato. Forse, proprio perché succedono tante cose però non c’è stato quel tempo di “pausa” per affezionarsi ai personaggi. Tra tutti ho trovato molto interessante Julia, un personaggio ambiguo che oscilla sulla linea che divide l’essere eroe dall’essere cattivo, eppure dinanzi alle due sorelle si trasforma, diventando un fratello premuroso e giocherellone. In più Julia è un personaggio così tanto affascinante da ammaliare sia uomini che donne, lui stesso ha avuto storie con entrambi i sessi, e ho trovato divertente tutte le volte che qualcuno si avvicina a Noa per avere consigli su come fare buona impressione su suo fratello.
Mite potrei descriverla come una trottola, una bambina piena di vitalità, una combina guai, la tipica rompi scatole della famiglia che però trasmette anche tanta tenerezza.
Noa è un’adolescente con le sue debolezze e le sue mancante. Il fatto di non avere la magia la fa sentire inferiore non solo agli occhi dei suoi fratelli, ma anche dinanzi ai consiglieri che hanno seguito Julian per la ripresa del regno. Eppure cerca di non perdersi d’animo e sfrutta tutte le sue qualità e la sua intelligenza per dare il meglio di sé nelle missioni.
La storia procede in modo serrato con battaglie, strategie, inganni e accordi con mostri, per poi arrivare a una conclusione forse un po’ troppo frettolosa. Nel complesso è stata una lettura avvincente e che mi ha trattenuto.
#Prodottofornitoda @Mondadori