Titolo: Il Sogno di Keribe
Autore: Ilaria de Togni
Editore: Gargoyle Books
Genere: Fantasy
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Esiste un luogo chiamato Keribe, una dimensione onirica dove le coscienze ritrovano corporeità dopo la Prima Morte. I misteri di questo mondo sono celati da quattro confini invalicabili. Da uno di essi, l’Orlog, l’oscuro mare innavigabile, nasce Erinke. Quelli come lei, i ridestati, sono stati sterminati secoli fa e sono ormai una leggenda. Nessuno ricorda che provano emozioni umane, pur essendo qualcosa di diverso, apparentemente immutabili ed eterni. La nascita di Erinke non è passata inosservata. I Guardiani dei Confini e la Resistenza, due forze in aperto contrasto, la cercano, ma la sua scelta è di affidarsi a Nimpha, l’unica istituzione in grado di proteggerla. Sarà Ruben, incaricato di catturarla per la Resistenza, a sconvolgere i suoi piani. Fin dal primo momento sguardo, sono consapevoli che il loro destino è essere uniti. Ma la loro unione e i loro ideali porteranno Keribe sull’orlo di una spaventosa guerra tra i Mondi.
“Quando uno nasce come ridestato, ciò di cui fa più fatica a capacitarsi è se stesso. La nostra coscienza è catapultata, in un istante, dal Tutto di cui prima faceva parte, a una nuova forma fisica di cui abbiamo solo una consapevolezza intrinseca, e soprattutto paura. La vita ci appare spaventosa e squisita in ogni sapore, anche il più amaro. Voglio dire, prima eravamo ogni cosa, ora siamo soltanto noi. Le memorie di quello che eravamo prima, però non ci abbandonano mai del tutto.”
Ilaria de Togni esordisce con il mondo fantastico di Keribe, una dimensione onirica delimitata da quattro confini molto particolari e uno di questi è l’Orlog, un mare temibile e oscuro da cui emerge la nostra protagonista, Erinke, che è una ridestata.
La ragazza viene soccorsa da Cristof, un giovane uomo che vive in una fattoria, il quale la aiuta a rimettersi.
I ridestati sono esseri che possono rinascere, dopo la loro morte, nei confini di Keribe, ma non essendo accettati dalla società vengono cacciati da dei guardiani.
Dopo un periodo di permanenza nella fattoria di Cristof, Erinke è costretta a partire per non essere raggiunta dal suo aguzzino e nel corso del suo viaggio incontrerà tantissimi personaggi, alcuni di questi la vorranno come alleata, altri la vorranno uccidere secondo i loro principi politici.
Il sogno di Keribe ha tutte le caratteristiche per rientrare nel filone classico: una terra magica, delle creature misteriose, un viaggio che promette azione e magia, ma allo stesso tempo si discosta molto dal tipico genere per la corposità della trama.
Per la scrittura dettagliata e ricercata, il Sogno di Keribe si presenta come un’opera fantastica con un contenuto maturo che si addentra nell’universo dell’inconscio.
Tanto di cappello alla scrittrice che è riuscita a creare questo mondo tanto particolare quanto complesso ed enigmatico, ma soprattutto originale.
Facilmente si può cadere nel cliché quando si lavora alla stesura di un fantasy classico, ma l’autrice è riuscita a creare un perfetto connubio tra elementi tradizionali e innovativi.
Mi sono innamorata subito di Cristof e mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più su di lui, mentre Erinke è un personaggio adorabile e ben caratterizzato, la perfetta protagonista per un libro fantasy di questo genere.
Il Sogno di Keribe è un romanzo dalla struttura finemente intricata come la tela di un ragno che gioca con le oscure profondità dell’inconscio.
Un inizio di saga che promette molto bene!