Tollak è un uomo pieno di contraddizioni: testardo e sensibile, rude e orgoglioso. Un uomo impossibile, a detta di molti. Ormai vecchio e solo, barricato nella sua fattoria, non fa che imprecare contro il mondo che da tempo, per lui, ha smesso di avere senso. L’unica persona che lo teneva attaccato alla vita era lei: sua moglie Ingeborg, amatissima, scomparsa da qualche anno. “Tollak di Ingeborg”, lo chiamava la gente del paese. I suoi due figli, ora adulti, hanno abbandonato la valle, teatro di un’infanzia difficile; oggi vivono in città e passano a trovarlo di rado. Soltanto Oddo è rimasto con lui: “Oddoloscemo”, per i vicini, lo zimbello di tutti, un ragazzo problematico di cui si prende cura da quando, ancora bambino, è stato abbandonato dalla madre. La vita di Tollak, soprattutto negli ultimi anni, è stata avvolta nel silenzio: troppo difficile dare voce alla rabbia che gli brucia dentro. Ma ora è giunto il momento di parlare, di raccontare finalmente la sua verità. Così, l’uomo insiste affinché sua figlia e suo figlio tornino a casa ancora una volta, forse l’ultima. Prima che sia troppo tardi ha bisogno di condividere il suo segreto. O meglio, i suoi segreti: le verità che Tollak ha sempre tenuto per sé sono molte, e sono una più sconvolgente dell’altra.
Premiato come miglior libro dell’anno dai librai norvegesi, bestseller letterario trascinato da una scrittura sferzante, teso come un thriller e commovente come una storia d’amore, La mia Ingeborg è l’intenso racconto di una famiglia che, capeggiata da un uomo distruttivo, va in pezzi.
Sotto questo aspetto avrei potuto andare incontro a Ingeborg. Avrei potuto mostrarmi più elastico. Avrei potuto darle quello che desiderava così tanto – Un po’ più di vita intorno a me, Tollak – invece non l’ho fatto. Non riesco ad avere troppa gente intorno. Con il passare degli anni lo aveva capito poco alla volta e alla fine avevamo trovato il nostro modo quieto e silenzioso di vivere, il mio.
Credo che questa citazioni riassumi perfettamente La mia Ingeborg di Renberg.
Il lettore segue i pensieri tra presente e passato di Tollak, un uomo taciturno, burbero, chiuso nelle sue convinzioni che non ama la gente, tranne la sua adorata Ingeborg. Tollak racconta al lettore della sua storia d’amore, della passione e dell’intesa che aveva con sua moglie, parla dei suoi figli e del problematico Oddo.
La vita di Tollak non è perfetta, ma è equilibrata, fatta anche di alti e bassi, eppure, mano mano che il lettore va avanti nella storia è come se spiasse i retroscena di quella vita familiare dallo spioncino di una porta (o almeno questa è la sensazione che mi ha trasmesso la scrittura).
E’ un libro che parla di amore, ma non nel senso più puro del termine, di ossessione, di rabbia, di non comunicazione in famiglia, di tradimenti, di bugie, di violenza, di cose non dette che ritornano prepotenti a tormentare perché la ruota gira sempre nella vita e vuoi o non vuoi ti tocca fare i conti con quello che hai seminato.
La mia Ingeborg è un romanzo breve, che trascina il lettore in un turbino di emozioni, in situazioni non etiche, in scelte non giuste, eppure coinvolge in modo naturale, tenendoti incollato alle pagine. Non mi espongo oltre per non fare spoiler, ma se il genere vi piace, dato una possibilità a questa lettura!