Leningrado, 1941. In una tranquilla sera d’estate Tatiana e Dasha, sorelle ma soprattutto grandi amiche, si stanno confidando i segreti del cuore, quando alla radio il generale Molotov annuncia che la Germania ha invaso la Russia. Uscita per fare scorta di cibo, Tatiana incontra Alexander, un giovane ufficiale dell’Armata Rossa che parla russo con un lieve accento. Tra loro scatta suvbito un’attrazione reciproca e irresistibile. Ma è un amore impossibile, che potrebbe distruggerli entrambi. Mentre un implacabile inverno e l’assedio nazista stringono la città in una morsa, riducendola allo stremo, Tatiana e Alexander trarranno la forza per affrontare mille avversità e sacrifici proprio dal legame segreto che li unisce.
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Il 22 giugno del 1941 inizia il conflitto tra Germania e Unione Sovietica.
Il 22 giugno del 1941 una ragazza alla fermata dell’autobus incrocia lo sguardo con un soldato.
Proprio così parte la bellissima storia d’amore tra Alexander e Tatiana, in un susseguirsi di peripezie e imprevisti dovuti non solo alla guerra, che è un elemento vivido e presente nel romanzo, ma anche alle persone che circondano i due protagonisti.
Tatiana è una ragazzina di diciassette anni molto ingenua, forse anche troppo, ma questo suo aspetto è in linea dato il contesto storico e culturale in cui ci troviamo, e forse l’autrice ha proprio voluto marcare questa sua ingenuità per far risaltare il percorso di crescita e di maturazione che affronta la protagonista. Alexander è un soldato con un passato molto particolare che tiene ben nascosto, eppure quando inizia a frequentare Tatiana gli esce naturale aprirsi alla ragazza e tra i due si instaura un rapporto sempre più stretto e viscerale.
L’autrice fa un ottimo lavoro sulla caratterizzazione dei protagonisti e su gran parte dei personaggi, anche quelli più meschini non si riesce a odiarli completamente proprio perché gli stenti della guerra, la paura, la fame, la disperazione, la voglia di una vita migliore, portano l’animo umano a compiere gesti eticamente non corretti.
Ho amato la scrittura scorrevole, l’ambientazione che mano mano si fa sempre più cupa e claustrofobica per i bombardamenti. Il libro ha quasi 700 pagine, ma per come l’autrice gestisce la situazione della guerra e la storia d’amore, rende il tutto scorrevole, dando al lettore un’esperienza di lettura fatta di emozioni forti e contrastanti. Io stessa mi sono trovata a ridere, ad arrabbiarmi, a piangere, a sperare proprio come i protagonisti.
Paullina Simons descrive gli orrori della guerra, non solo da un punto di vista fisico e pratico, ma anche morale. Non sono di mio una persona particolarmente romantica, eppure non ho potuto fare a meno di appassionarmi a questa storia d’amore che ha un qualcosa di “fiabesco”, anche se pone le radici su uno spaccato storico infelice.
Una lettura che mi ha incollata alle pagine dalla prima all’ultima parola, mi ha cullata, emozionata e commossa con una storia d’amore struggente e avvincente, non vedo l’ora di leggere il secondo capitolo di questa trilogia.