Basati sulle conferenze che Donald Keene tenne alla New York Public Library, al Metropolitan Museum of Art e alla University of California di Los Angeles, i cinque saggi che compongono questo volume costituiscono una perfetta introduzione alla letteratura giapponese classica. Partendo da un’analisi dei tratti che contraddistinguono l’estetica giapponese – espressione, in gran parte, dell’atteggiamento nei confronti del mondo e dell’esistenza –, Keene ripercorre la storia della poesia, della narrativa e del teatro giapponesi nel corso di più di un millennio, considerandone temi, generi e tradizioni. Dalle poesie sulla natura e le stagioni a quelle sull’impermanenza di tutte le cose; dai romanzi che raccontano la vita e gli amori degli uomini e delle donne di corte ai suggestivi drammi del repertorio nō, fino alla comicità rumorosa del kabuki, quello che emerge è un panorama ricchissimo per forme e contenuti, manifestazione di una cultura raffinata che affascina da sempre il pubblico occidentale.
Un piccolo saggio che introduce al mondo della letteratura giapponese.
Donald Keene ha insegnato letteratura giapponese e nel corso dei suoi anni di lavoro ha fatto delle conferenze da cui sono nati i cinque saggi che compongono questo volume edito Lindau.
Se siete inesperti del tema e vi state avvicinando alla letteratura giapponese, vi consiglio questo libro perché è proprio una base, una prima infarinatura che vi dà ottimi spunti bibliografici per approfondire alcuni aspetti letterari.
Keene parte con l’esplorazione del concetto dell’estetica giapponese, identificando i quattro aspetti del gusto nipponico, per poi sondare il terreno della poesia, della prosa e del teatro.
Ammetto di non essere una grande amante della poesia, ma Keene è riuscito a catturarmi nella narrazione storica e nella sua evoluzione. I saggi che ho trovato più interessanti sono sicuramente quelli che riguardano la prosa e il teatro. Nel primo Keene fa riferimento ad alcuni testi tra cui quelli più classici come la Storia di Genji, il Kojiki e tanti altri, nel secondo si parla dei due teatri più conosciuti, ovvero il Kabuki e quello del No, ma si riscontrano tipologie di teatro anche più antiche e che traggono origine da quello cinese.
Insomma, se siete interessati a questo universo orientale, sicuramente questo saggio è un ottimo punto di partenza.
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