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Blogtour Chariza. Il soffio del vento – Personaggi

Sono felice di partecipare al blogtour di Chiariza. Il soffio del vento di Francesca Angelinelli, autrice che apprezzo tantissimo per le sue opere fantasy di stampo orientale. Ho il piacere di presentare la tappa dei personaggi, ma prima di ciò vi lascio a qualche informazione sul libro. 
Titolo: Chariza. Il soffio del vento
Autore: Francesca Angelinelli

Editore: Youcanprint
Link acquisto: Amazon in offerta l’ebook a 0,99€ fino al 29/02/2016

Sinossi: Bisognerà attendere ancora un po’ per leggere il fantasy ricco di mistero e suspense

“Chariza. Il soffio del vento” di Francesca Angelinelli. L’uscita del libro è prevista per dicembre 2015 e raccoglie in un’unica edizione i romanzi “Chariza, il soffio del vento” e “Chariza, il Drago Bianco”. Con una nuova e accattivante copertina i lettori saranno attirati come da una calamita in quest’avventura tra guerrieri, demoni, cortigiane e sovrani per le vie di un impero antico. Il nemico intesse il suo oscuro progetto senza mostrarsi: vuole mettere in pericolo il Drago d’Oro, la sua discendenza e la pace nel Regno. Il compito di proteggere Suzume, unica speranza per il futuro del Regno, è affidato a Chariza. Lei è la combattente più valorosa che esista, ma è marchiata dal peccato, poiché è anche una traditrice e un’assassina; la maledizione della Dea Sole, la spinge a desiderare ciò che è prezioso. Riuscirà la migliore guerriera a salvare l’Alleanza? Sarà in grado di affrontare il proprio passato, rompere la maledizione che incombe su di sé e proteggere Suzume dal nemico? Questo fantasy orientale di Francesca Angelinelli, che fa parte della serie Ryukoku Monogatari, vi lascerà piacevolmente stupidi dai colpi di scena e dalla magnifica ambientazione. Disponibile sia in versione ebook che in edizione cartacea “Chariza. Il soffio del vento” di Francesca Angelinelli sarà acquistabile da dicembre sui maggiori book store online e ordinabile nelle librerie convenzionare con Youcanprint.


Biografia: Dopo aver frequentato corsi di scrittura creativa e essersi dedicata alla stesura di racconti, Francesca Angelinelli esordisce nel 2007 con i primi due romanzi di una serie fantasy orientale, Chariza. Il soffio del vento e Chariza. Il drago bianco, editi da Runde Taarn Edizioni. Sempre per Runde Taarn Edizioni nel 2009 pubblica il fantasy eroico Valaeria, ispirato al mondo della Roma tardo-antica.
Nel 2009 pubblica anche il paranormal romance Werewolf per Linee Infinite Edizioni. Il 2010 è l’anno del suo ritorno al fantasy orientale con la raccolta Racconti di viaggio del monaco Kyoshi, vincitrice della seconda edizione del Premio di Narrativa Fantastica – Altri Mondi e edita da Montag Editore, e con la pubblicazione del primo volume della Serie delle Cucitrici, Kizu no Kuma. La cicatrice dell’orso, per i tipi di Casini Editore, primo volume del progetto Ryukoku Monogatari. Negli anni alcuni racconti brevi sono pubblicati in riviste e antologie e dal 2013 decide di passare al selfpublishing, prediligendo il formato dell’ebook e rilanciando così la serie Ryukoku Monogatari dedicata al fantasy orientale con la nuova edizione, in un unico volume, del romanzo che l’ha lanciata, Chariza. Il soffio del vento.



TAPPA PERSONAGGI
Per alcuni autori parlare dei propri personaggi è una cosa semplice, per me invece è sempre stato piuttosto complicato.

Alla domanda “come nasce Chariza?”, che spesso mi rivolgevano i lettori durante le presentazioni

della prima edizione (2007), ho sempre faticato a dare una risposta che mi soddisfacesse. Perché i miei personaggi, alcuni personaggi, in genere arrivano prima della trama e si portano dietro già una loro vita, un passato, una storia.

Chariza è uno di questi personaggi. Uno di quelli che una mattina ti ritrovi sulla porta, con la sua sacca puzzolente sulle spalle, e che, se non sei abbastanza veloce a richiuderla quella porta, ti ritrovi comodamente sistemato in casa come se nulla fosse.

Chariza è arrivata nella mia vita nell’ormai lontano 2003 ed era già “adulta”. Non mi sono mai messa a tavolino a pensare “ecco, deve esser così e fare cosà”, di tutte le mie manie di pianificazione e progettazione di una storia Chariza se n’è sempre altamente fregata. Lei aveva il suo passato e ha gentilmente deciso di condividerlo con me, raccontandomi della sua vita, prima ancora che delle vicende che sono narrate nel romanzo.

Chariza ha un passato, dicevo. Quando l’ho incontrata la prima volta aveva già più di trent’anni suonati (e io ero di una decina d’anni più giovane di lei) e ne aveva già viste di tutti i colori. Mi disse della sua infanzia al monte Heisei, poco a dirla tutta, e dovetti cavarle con le pinze anche qualche dettaglio riguardante la sua maledizione. Cose del tipo: come, quando e perché sei stata maldetta dalla dea Sole? E poi: maledizione di avidità?

Ok, la maledizione di avidità la capivo fin troppo bene. Ero in bolletta totale, in quel periodo tra l’università e un lavoro che non arriva, quando non sei né carne né pesce e il portafogli piange, mentre dentro di te grida il demone dell’indipendenza, anche economica.

Quindi, dicevamo, lei è arrivata nella mia vita e ha iniziato a raccontarmi i fatti suoi e del suo mondo, che adoravo. E così, scrivi oggi e scrivi domani, prendi appunti su “quella volta in cui…” e rielabora “eravamo nel bel mezzo di…”, mi ritrovai ad avere per le mani un bel numero di racconti. Non sapevo ancora che erano fantasy orientali, oddio, io volevo scrivere “quella roba lì”, volevo scrivere tutte quelle storie che non potevo leggere perché in Italia non arrivavano, ma non gli avevo appiccicato un’etichetta. Erano solo storie che appagavano il mio bisogno e che raccontavano di un personaggio che era, almeno per me, più vivo che mai. Quelle storie sono ora in parte confluite in un’antologia (Le avventure di Chariza) e in parte confido che un giorno Chariza si decida a darmi i particolari di quella parte della sua vita che ha vissuto oltre i confini dello Si-hai-pai per farne una serie di tre romanzi brevi.

Ci volle del tempo, però, prima che Chariza mi dicesse come stavano veramente le cose. Cioè, della faccenda con Yoshio Ryokin mi parlò subito (Il Drago Rosso. Le avventure di Chariza), ma di quell’altra storia… mmmh, impiegò veramente tanti mesi prima di sbottonarsi.

Andò un po’ così: eravamo ormai nel corso della stesura del romanzo Chariza. Il soffio del vento e Chariza mi stava dicendo di come fosse diventata la guardia del corpo del principe Suzume. Non che fosse una grande amante dei bambini, ma il destino, le vicende dell’impero e una spintarella da parte di Midori, il Drago Verde, l’avevano incastrata in quella situazione. Fu allora che mi parlò per la prima volta di come aveva conosciuto quello che sarebbe diventato il compagno di viaggio suo e di Suzume, durante tutta la vicenda narrata nel romanzo: Yukai Kurashi.

Ho sempre amato il feudo dei Kurashi, nella prefettura di Sakuramori, da cui si vede il vulcano con le pendici ricoperte di alberi di ciliegio. E ho sempre trovato la famiglia che lo governa particolarmente detestabile. Ho salvato pochi rappresentati della famiglia Kurashi, nel tempo: Yukai, una giovane ragazza che mi ha anch’essa raccontato le sue vicende (prossimamente…?) e pochi altri. Ma questo era prima, appunto. Prima che Chariza mi raccontasse come erano andate veramente le cose.

Yukai è… Yukai.

Se mi è difficile parlare di Chariza, parlare di Yukai è quasi un’impresa insormontabile.


Ho capito perché Chariza fosse così insofferente alla sua presenza trenta secondi dopo essermelo trovato davanti. Sono sempre stati come il giorno e la notte. Ho sempre considerato Yukai come l’anima della festa. Sapete il classico tipo di cui tutti cercano l’amicizia perché sa come divertirsi? Ecco, Yukai si presentava così. E, beh, diciamo che nel vocabolario di Chariza la parola divertirsi era stata quasi abolita. Quando hai dentro di te una vocina che ti spinge a desiderare tutto quello che è raro e prezioso e devi cercare di controllarla, diciamo che perdere la testa e il controllo non fa proprio parte delle tue priorità.

Yukai, però, era anche altro. Soprattutto aveva una famiglia ingombrate. Ma ci è voluto del tempo per arrivarci.

Il problema con i personaggi dello Si-hai-pai è che è gente che tende a non aprirsi. Cioè, magari ti fanno mille sorrisi, ma non è che ti raccontino tutto fino in fondo. Fa parte della loro natura, della loro cultura. Non ci si può far nulla. Ma a volte può essere frustrante.

Yukai aveva tanti motivi per non raccontarmi i fatti suoi. Era un soldato, imparentato con l’Imperatore (sono lontani cugini), nel bel mezzo di una missione per certi versi scomoda. Però, accidenti, sono l’autrice, gradirei un po’ di collaborazione!

Per fortuna c’era Suzume! Io non amo particolarmente i bambini (no, non come Chariza, lei in realtà

ci sta benissimo con i bambini, io invece non li tollero proprio), ma devo ammettere che scrivere di Suzume era una festa, specie se paragonato agli altri due. Suzume è sempre stato un bambino posato. Vero è che da quando è nato è sempre stato sottoposto a una rigida disciplina che lo preparasse al ruolo di Imperatore che, come unico erede di Yoshio, prima o poi gli sarebbe spettato. Però altri si sarebbero ribellati, avrebbero fatto il diavolo a quattro. Suzume invece ha sempre, stoicamente e in modo piuttosto maturo per la sua età, sopportato ogni difficoltà e ogni prova cui veniva posto davanti. Massimo rispetto per Suzume, perché, davvero, io sarei scappata dalle lezioni di galateo di Kibishi e, in questo, sono sempre stata perfettamente d’accordo con Chariza.

A volte, in anni addietro sempre, mi è stato chiesto se Chariza fosse un mio alte-ego o quanto ci fosse di me in Chariza. In realtà, poco o nulla (poca simpatia per i bambini e scarsa sopportazione per le cose estremamente noiose a parte). Diciamo che l’ho sempre vissuta come un’amica con cui vado d’accordo, ma non come un riflesso di me. Ci sono un sacco di cose in Chariza che detesto e, diciamoci la verità, lei non è brilli proprio per la sua simpatia. Se dovessi scegliere chi essere tra i personaggi dello Si-hai-pai avrei due scelte: La dea Sole, perché fa e disfa le cose come vuole, ma non la si vede quasi mai, oppure, rimanendo nell’ambito del romanzo di Chariza, Midori, il Drago Verde, che briga e macchineggia per cercare di dirigere gli eventi. Ma io non sarei mai stata Chariza, ci vuole del coraggio per essere Chariza. Ho sempre pensato che un’altra, nella sua situazione, si sarebbe buttata sulla prima spada disponibile. Lei invece no, avrebbe potuto, ma non l’ha fatto. Avrebbe dovuto? Ho sempre pensato di no, perché è stata portata alla maledizione e non l’ha cercata di sua volontà. Però l’ha affrontata, sempre. E in questo e in molte altre cose, l’ho ammirata, molto.



Seguite le altre tappe del blogtour!


Blogtour Chariza. Il soffio del vento
Durata blogtour
Le tappe saranno online nella settimana dal 14 al 22 dicembre. Tuttavia vi daremo tempo per partecipare fino al 6 gennaio compreso. Le partecipazioni dal 7 gennaio 00.01 non saranno prese in considerazione.
Date
Devilishly Stylish – 14 dicembre – Estratto
L’angolino di Ale – 16 dicembre – Intervista a Chariza
The Bibliophile Girl – 18 dicembre – I Draghi dello Si-hai-pai
Cricche mentali di un’aspirante scrittrice – 21 dicembre – I personaggi
Le tazzine di Yoko – 22 dicembre – Ambientazione, cultura e usanze orientali
                                                           Regolamento
A blogtour finito faremo un elenco di tutti i partecipanti e assegneremo loro un numero, da 1 andando avanti progressivamente. Questo servirà per l’estrazione casuale tramite il sito random.org.
Cosa dovete fare per partecipare?
        diventare lettori fissi dei blog partecipanti;
        mettere un like alla pagina facebook dell’autrice Francesca Angelinelli;
        commentare tutte le tappe
Premi
1° posto: cartaceo “Chariza. Il soffio del vento” + ebook “Le avventure di Chariza
2° posto: ebook “Chariza. Il soffio del vento
3° posto: ebook “Le avventure di Chariza
Vincitori
Ci saranno tre vincitori, che si porteranno a casa i premi sopracitati. Una volta estratti tramite il sito Random.org controlleremo che abbiano rispettato tutte le semplici regole. Dopodiché l’autrice li contatterà per accordarsi per l’invio del cartaceo o ebook.
I vincitori saranno comunicati sul blog The Bibliophile Girl in data 8 gennaio.

NB. per l’invio del cartaceo sarà necessario fornire all’autrice un indirizzo. Pertanto si astenga dal partecipare chi non vuole fornirlo.

Blogtour de “L’egoismo del respiro” – Estratto

Oggi ho il piacere di presentare la prima tappa del blogtour de “L’egoismo del respiro” di Giada Strapparava, opera edita da Lettere Animate.
Ecco qualche informazione 🙂

Titolo: L’egoismo del respiro.  

Autore: Giada Strapparava.
Editore: Lettere Animate.
Genere: Thriller psicologico.
Prezzo Ebook:1,99€
Prezzo cartaceo:21,00€ ( 17,85€ Mondadori e Feltrinelli.)
Pagine:328
Data di uscita: 18 Marzo 2015
Ebook: Amazon
Cartaceo: Mondadori
Contatti: Pagina Autore
Sinossi:

Cuoco in una tavola calda a Sacramento, ottimo amico per i colleghi e quasi un figlio per i titolari. Una vita normale e soddisfacente se non fosse per l’innato istinto omicida e un personale senso di giustizia: Colton Miller è un’anima selvaggia, che ama uccidere i peccatori e che si diverte a cercare lo sgomento negli occhi delle sue vittime, decifrandone gli ultimi inutili pensieri; un’ombra tormentata dagli orribili e confusi ricordi d’infanzia, in cui la violenza tocca gli apici dell’inconscio e si mischia all’angoscia più profonda. Ma il passato non è l’unica cosa da cui scappare. C’è qualcos’altro, lì fuori: una minaccia. Un’entità che inizia a tormentarlo; qualcuno disposto a schiacciare chiunque si metta sulla propria strada. In tutto questo chi è la vittima e chi il carnefice? Ma soprattutto, dove finisce l’agonia e inizia il piacere?!

Biografia: Giada Strapparava nasce il 21 Giugno del 1994, in provincia di Verona. È una grande appassionata di criminologia, mentalismo, medicina legale e naturopatia.  L’egoismo del respiro è il suo romanzo d’esordio.


TAPPA ESTRATTO

Capitolo 1
Prediligo la pioggia. Le gocce rimbalzano sull’asfalto, ricoprendo come lacrime i vetri e rincorrendosi con la più totale indecisione dai palazzi. Molte volte vorrei essere così: sfuggente e impetuoso, ma mi limito a dar sfogo solo ai miei desideri più intimi e indiscreti.
Colton Miller era il mio nome, avevo trentaquattro anni e mi trovavo a Sacramento: una città statunitense, capoluogo della contea e capitale della California.
Sì, mi trovavo, perché in realtà non avevo una dimora fissa. Non rappresentavo il classico individuo

che tornava a casa la sera, cullato dal profumo di un pasto caldo e dall’affetto di una famiglia calorosa, che lo attendeva sulla soglia della porta, per riunirsi in quel sacro nucleo d’amore e bisogno. No, io ero racchiuso nella mia sfera d’odio e presunzione. Credo che nessuno possa capire il mio egocentrismo, ma cosa posso aspettarmi da un ammasso di lobotomizzati, che non fanno altro che seguire uno schema prefissato: crescere responsabilizzati, lavorare e creare profitto. Andare in chiesa e sposarsi con una donna che per di più non è in grado di cucinare una Maryland Crab Soup come si deve e sfornare una schiera di rampolli, che non sono altro che il prodotto dell’ignoranza e la ripetizione dell’uguaglianza della massa sociale.

Non sono sposato, per molto tempo ho avuto solo “relazioni” con puttane trovate nei pub dei centri più malfamati e nei quartieri più squallidi di Sacramento. In realtà amavo le relazioni con loro, duravano giusto il tempo di assecondare e cibare il mio desiderio.
Erano solo carne.
Carne malleabile. Carne fatta a perfezione di donna.
Mi piaceva conoscerle, o meglio, afferrare la loro più profonda fiducia. Molte volte offrivo un bicchierino di Whisky o di Mint Julep, non mi scomodavo troppo però; in fin dei conti dovevano solo caldeggiare i miei istinti, non di più.
Quando quelle donne avevano accontentato le mie esigenze, allora le eliminavo, le uccidevo lentamente quasi per ascoltare l’ultimo sussurro, una preghiera di supplico a quella fine non aspettata. Devo riconoscere però che era più eccitante sentire le loro vene scoppiarmi tra le mani mentre le soffocavo gradualmente, che non nello svolgimento del loro lavoro. La donna rappresenta per me solo la figura della più perfetta incarnazione della frivolezza e ipocrisia umana, non ha nulla da offrirmi, sono io che decido quanti minuti in più dare alla sua inutile esistenza.
Sono sieropositivo: ho l’AIDS.
Ne ero venuto a conoscenza qualche anno prima. Da allora, cercai di avere rapporti sessuali con più donne possibili. Non volevo morire da solo, non volevo essere egoista e morire corroso da questo virus senza far conoscere la sofferenza agli altri.
In un anno la mia residenza cambiava più volte, un giorno mi trovavo in una comoda e avvolgente roulotte, il giorno dopo in una camera d’albergo situata nei paraggi dell’autostrada di Fresno, affondata nel traffico. Cambiai identità una volta, forse due. Quel giorno mi chiamavo Colton Miller, il giorno dopo potevo chiamarmi in un altro modo.
Mi esaltava il mio essere nessuno, mi garantiva la mia totale incolumità. Mi sentivo come una di quelle foglie dorate d’autunno: precipitavo sul terreno umido provocando un soffice rumore, mi lasciavo trasportare dal dolce respiro del vento. Non conoscevo la mia meta e nemmeno la mia origine. Ero nato per vagare come una foglia nei marciapiedi, nelle strade e nei parchi, aspettando solamente la neve.

Capitolo 36
Mi trovavo dentro a un tugurio, un qualcosa di fortemente suggestivo e agghiacciante. Mi alzai da terra, ma le mie mani toccarono qualcosa di viscido e umido. Sangue. C’era sangue ovunque, ma la luce era soffusa e il liquido sembrava nero. Mi pulii le mani sulla maglia, ma anch’essa era tutta bagnata di sangue… il mio.
Al centro della maglia si allargava una macchia sempre più scura e appiccicaticcia e piano a piano si

estendeva anche ai lati. Ero ferito. Mi guardai attorno.

Mi domandai che diavolo di posto fosse e dove mi trovassi. Arrivò un uomo in lontananza: camminava piano e provocava uno strano rumore. A mano a mano che avanzava capii che quel rumore erano catene corrose, che gli erano state legate alle caviglie. Camminava zoppo a passi incerti e leggeri, il braccio teso e la testa piegata.
«Chi sei?» Urlai. Non ricevetti risposta e l’uomo si avvicinò ancor di più. Da quella distanza notai che la pelle stava marcendo, il tessuto presentava il classico deterioramento da peste: la cute si stava decomponendo e aveva dei grossi buchi di tessuto nero sparsi qua e là.
«Chi diavolo sei?!» Urlai più forte indietreggiando sul freddo pavimento umido. L’uomo emetteva degli strani versi, come dei lamenti infiniti che lo tormentavano da una vita. Si avvicinò ancor di più.
Il braccio sinistro gli era stato squartato: tendini e vene vibravano e si muovevano a ogni suo flebile passo e il tessuto formava una cavità ormai vuota e secca. Si avvicinò ancora. Il naso gli era stato tagliato e le labbra le erano state tolte a morsi. Presentava ancora lembi di carne, ma erano penzolanti e molto imprecisi. Alzò una mano verso di me.
«Porca puttana! Chi diavolo sei e cosa vuoi da me?!» Urlai con tutta la voce che avevo, ma sembrava non gli importasse. Stavo delirando. Ormai ci distanziavano solo pochi passi e lo vidi ancora meglio. Notai dei vermi uscirgli dalla lacerazioni marce del tessuto sulla gambe, si cibavano e si nutrivano della carne putrefatta e si torcevano su se stessi.
Stavo per vomitare. Ormai eravamo vicini, troppo vicini per scappare e la ferita al mio addome mi doleva troppo per alzarmi. L’uomo si avvicinò di più. Mi annusò ripetutamente. L’odore che emanava era simile al marciume da carne avariata. Mi fissò, gli occhi erano iniettati di un rosso sangue, mi puntò l’indice: alla punta vedevo l’osso che spuntava e spingeva sull’ultimo lembo di carne rimasto, sentivo il calore avariato del suo dito alla base della mia guancia. Spalancò la bocca: la lingua era nera.
Avevo paura e sudavo freddo. Non sapevo né chi fosse quell’uomo, né dov’ero. La cosa più assurda è che non sapevo se avesse bisogno d’aiuto o se era lui il carnefice. Dalla bocca uscì del gas maleodoranti e un fiotto di liquido giallo, poi parlò. La voce era arrochita, sembrava che non parlasse da anni. «Noah Pettison?»
Spalancai gli occhi e trattenni il fiato per qualche secondo. Chi era?! E come faceva a sapere il mio vero nome?
«S-sì…» Facevo fatica a emettere parole controllate. Ero terrorizzato, ma presi coraggio e continuai a parlare. «Come fai a sapere chi sono? Chi sei e cosa vuoi da me?!»
Piegò la testa prima a sinistra poi a destra. Poi la rimise dritta e spalancò di nuovo la bocca. Il viso si compose in un’opera ossuta e scheletrica, si avvicinò ancor di più. L’alito mi spostò i capelli. «Sono la morte.»
Seguite le altre tappe del blogtour!
L’egoismo del respiro blogtour
dal 23 novembre al 2 dicembre
Durata blogtour
Le tappe saranno online nella settimana dal 23 novembre al 2 dicembre. Tuttavia vi daremo tempo per partecipare fino al 6 dicembre compreso. Le partecipazioni dal 7 dicembre 00.01 non saranno prese in considerazione.
Tappe
The Bibliophile Girl25 novembrePersonaggi
Atelier di una Lettrice Compulsiva27 novembreIntervista
Scritto.io30 novembreArgomenti
Penna d’oro2 dicembreRecensione
Regolamento
A blogtour finito faremo un elenco di tutti i partecipanti e assegneremo loro un numero, da 1 andando avanti progressivamente. Questo servirà per l’estrazione casuale tramite il sito random.org.
Cosa dovete fare per partecipare?
        diventare lettori fissi dei blog partecipanti;
        mettere un like alla pagina facebook dell’autrice Giada Strapparava autrice;
        commentare tutte le tappe
Premio & Vincitore
Ci sarà un vincitore, che si porterà a casa una copia cartacea de “L’egoismo del respiro”. Una volta estratto tramite il sito Random.org controlleremo che abbia rispettato tutte le semplici regole. Dopodiché l’autrice lo contatterà per accordarsi per l’invio del libro.
Il vincitore sarà comunicato sul blog The Bibliophile Girl in data 9 dicembre.
NB. per l’invio del cartaceo sarà necessario fornire all’autrice un indirizzo. Pertanto si astenga dal partecipare chi non vuole fornirlo.

The Dark Zone – Halloween Party

Iniziativa creata dal gruppo The Dark Zone.
Volete sapere come vincere 7 pacchi da 6 ebook?
Bene! Leggete il regolamento e cliccate sull’evento di Facebook.

(P.s. nell’iniziativa è presente anche il mio ebook. “Dov’è Alice?” Partecipate 🙂 )

Benvenuto viandante in questo antro oscuro!!!

CONDIVIDI in modalità pubblica…TAGGA due amici e POSTA una immagine o tua foto in tema Halloween sulla bacheca dell’evento…Parteciperai all’estrazione di uno dei sette pacchi in regalo… 7 pacchi da 6 EBOOK FOR FREEEEEEEEEE!!!!!

Una commissione di 8 blogger assegnerà un PREMIO SPECIALE alla foto/immagine più accattivante!!!!

Ecco due dei fantastici ebook in palio!


Una notte di ordinaria follia
di

Alessio Filisdeo


Manhattan: risvegliatasi nel bel mezzo di Central Park, una caparbia killer a contratto scopre di aver mancato clamorosamente il suo ultimo bersaglio. Non solo ha fallito, ma a stento ricorda quello che le è successo negli ultimi giorni. E le cattive notizie non sono ancora finite: uno sfacciato diciassettenne le confessa candidamente di averla uccisa pochi istanti prima. Il resto è… complicato. Tra night club, società segrete, improbabili complotti e sparatorie a cielo aperto, benvenuti alla notte delle notti! In compagnia dell’irriverente vampiro Nik, della mafia russa e di galloni di sangue caldo! “Una Notte di Ordinaria Follia” di Alessio Filisdeo, autore di “Le Memorie Oscure”, ci presenta un XXI secolo in salsa gotica, tra pulp e umorismo nero, mischiando insieme generi differenti e mantenendo un ritmo di narrazione serrato: sembra un cocktail, ma si “beve” come uno shot.
Alessio Filisdeo – Nato ad Ischia nel 1989, Alessio Filisdeo vive a Barano d’Ischia. Diplomato perito d’azienda, oggi si divide tra la passione per la scrittura e svariati lavoretti part-time. Grandissimo estimatore del genere gotico, in particolar modo del filone ottocentesco, ha negli anni partecipato a numerosi concorsi ed iniziative letterarie.


Il Bosco di Nereu
di
Valerio Sericano 

La vicenda è ambientata negli anni Settanta del XX secolo in un piccolo paese di campagna, Coltrave, situato in un luogo imprecisato del nord Italia, posto tra gli Appennini e la Pianura Padana. Protagonista della storia è Alvaro Bianchi, un medico quarantaseienne divorziato da alcuni anni, che svolge la propria professione nel piccolo centro rurale. La tranquilla routine quotidiana di Alvaro viene un giorno interrotta dalla visita in ambulatorio di un giovane del paese stesso, Corrado, il quale gli racconta di essere molto preoccupato per la propria salute mentale, poiché da un po’ di tempo continua a ripetere ogni notte lo stesso incubo, tanto da rischiare la pazzia. Alvaro, partendo dagli elementi contenuti nell’incubo ricorrente raccontatogli dal ragazzo, inizia un’indagine personale che culmina nella scoperta di alcuni segreti riguardanti il passato del piccolo borgo, i quali lo portano a conoscenza di un’antica storia collegata ad una misteriosa reliquia custodita segretamente in un particolare luogo del paese stesso. Tuttavia, quando Alvaro, dopo aver collegato i misteri del passato di Coltrave con gli incubi di Corrado, crede di essere giunto a capo dell’insolita vicenda, compare improvvisamente sulla scena la diciottenne Fanny, una misteriosa figura femminile la cui presenza sconvolge l’intero quadro dei fatti, fornendo una spiegazione sorprendente a tutti gli eventi misteriosi trattati fino a quel punto. Da quel momento Fanny diventa la vera protagonista del romanzo, con Alvaro coinvolto suo malgrado in un ostico rapporto con la ragazza, dotata di strane facoltà e la cui stessa esistenza nasconde un segreto inconfessabile, di cui il solo Alvaro giunge a conoscenza. Sarà proprio la condivisione di questo segreto a creare tra loro un confronto, dapprima conflittuale e poi complice, che porterà Alvaro a rivedere tutte le proprie convinzioni e al contempo lo costringerà a fare i conti con le remore lasciate in sospeso dal suo passato. Ma anche per Fanny l’incontro con Alvaro non resterà senza conseguenze, perché la ragazza si vedrà costretta ad affrontare una situazione per lei nuova e tanto sconvolgente da indurla, infine, a prendere una decisione drastica ed irrimediabile. Tuttavia, quando le cose per lei sembrano indirizzarsi in un certo modo, la realtà cambierà ancora, offrendo a Fanny uno scenario finale diverso da quello prospettato…

Intervista ad Alessandro Barocchi

Presentati: 
55 anni, sono nato e vivo  a Roma. Laurea in giurisprudenza alla Sapienza e diploma d’ ingegneria audio alla “School of Audio Engineering” di Londra. Ho dedicato gran parte della mia esperienza professionale alle produzioni musicali sia in Italia sia all’estero, creando un’etichetta discografica/ edizioni musicali chiamata Alta Tensione, che vive da circa 25 anni.
Sono autore e compositore di musiche e testi per canzoni.
Ho pubblicato il 10/07/2015 il mio primo romanzo breve “ Una Bestiale Commedia”, edizioni Cavinato International
Ho pubblicato nel lontano 1983 un racconto dal titolo “ Alfa e Omega” su un allegato chiamato “ Vomito” di  una rivista mensile di nome Frigidaire, curata da Vincenzo Sparagna nota al gran pubblico per i fumetti di Tanino Liberatore ed Andrea Pazienza.

Come è nata la passione per la scrittura?: 
è nata prima quella per la letteratura e poi, quasi in automatico, il bisogno di scrivere. Lo faccio tutti i giorni, quasi sempre senza un preciso riferimento; testi per canzoni, brevi idee, ricordi che rischiano di scomparire, immagini…credo sia un modo di fissare il tempo, sublimandolo in  momenti degni di attenzione, piuttosto che lasciarlo ad un quotidiano fine a sè stesso che rischia di scomparire in silenzio.

Qual è il tuo stile?
Non me lo sono mai chiesto e francamente non mi interessa neanche sapere di averne uno. Mi interessa invece che la gente trovi che il tempo speso leggendomi sia migliore di quello che usa di fronte alla TV  o a spalmarsi di crema in bagno o a trovare parcheggio.

Il genere letterario che preferisci di più?
Piu’ che al genere guardo all’autore, e gli americani spesso sono quelli che preferisco.

Quale genere letterario non ti piace?
Vedi sopra. Uno che sa scrivere riesce ad essere interessante anche se parla di addestramento cavalli.

Come nascono le tue storie?
Mi metto lì e scrivo.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Chi scrive di solito lo fa su quello che conosce. C’è sempre tanto di noi in cio’ che scriviamo, cantiamo, suoniamo, dipingiamo o recitiamo, spesso la parte migliore, ma non sempre…dipende da chi lo fa.
Come è nata la tua ultima opera?
Mentre leggevo un libro di De Lillo. C’era un accenno a Dante Alighieri, e da lì il desiderio assurdo di parlare con lui. Di seguito la bestialità …

Stai lavorando a qualche altro libro?
Ho qualcosa in mente, ma voglio prima capire se non rischio il linciaggio con questo ultimo.

Il tuo sogno?
Imparare a volare.
Contatti:

Autore Criccoso: Diletta Brizzi e Yvan Argeadi “Il Fascino del Male”

Diletta Brizzi e Yvan Argeadi
“Il Fascino del Male”
Sinossi:
Cosa fareste per rimanere per sempre giovani? 

Sacrifichereste altre vite in cambio della bellezza eterna?

Erzsébet Báthory è disposta a tutto, anche a fidarsi del suo amato fratello Thorko. 

Ma niente è come sembra e ben presto Erzsébet dovrà fare i conti con la sua nuova natura e con quel popolo che, da quel momento in poi, l’avrebbe soprannominata…la Contessa Sanguinaria.


Info:
Titolo: Il Fascino del Male
Autori: Diletta Brizzi e Yvan Argeadi
Editore: Narcissus.me
Pagine: 57
Prezzo ebook: 0,99€
Data di uscita: 26/06/2015
Genere: Fantasy storico/Gotico
Link acquisto:

Link Google Play: http://tinyurl.com/qjtxmyt


Biografie autori
Diletta Brizziè nata nel 1989 e vive in un piccolo paesino in provincia di Pisa insieme alla famiglia e a cinque gatti.
Fin da piccola ha sviluppato la sua passione per la scrittura e per la lettura soprattutto di Urban Fantasy e di Young Adult a sfondo mitologico, tema di cui si è sempre interessata, approfondendo in particolar modo il pantheon greco, quello egizio e quello celtico.
Dall’agosto del 2010 possiede un blog letterario, Atelier di una Lettrice Compulsiva.
Attualmente sta portando avanti due antologie, una dedicata agli angeli caduti e l’altra dedicata ai vampiri.
Yvan Argeadi, oltre ad essere sentimentalmente legato a Diletta, la quale gli ha trasmesso la passione per la lettura prima e la scrittura dopo, è un profondo conoscitore del passato antico e mitologico dell’umanità, conoscenza che traspare tutta dalle righe delle sue opere, Take me into your Hell in primis. Vive anche lui a Pisa, anche se si considera un abitante del mondo, ed è appassionato di videogame e arte, coltivando in sé una profonda passione per artisti contemporanei come Luis Royo o Victoria Francés. Non ama parlare molto di sé al punto da aver deciso di adottare il nome d’arte con cui lo conosciamo, e da non aver voluto rendere pubbliche altre informazioni personali.
Attualmente sta lavorando sul romanzo conclusivo della sua trilogia storica Spartan e sta per pubblicare un racconto erotico su tutte le piattaforme online.

Contatti:
Progetto grafico a cura di: Cora Graphics http://www.coragraphics.it/
Pagina Facebook Yvan Argeadi https://www.facebook.com/autoreyvanargeadi

Autore Criccoso: Ylenia Fabbio – Roberta Ferreri “Il segreto celato dietro le mani”

 Ylenia Fabbio – Roberta Ferreri
“Il segreto celato dietro le mani”

Sinossi
Luana e Massimo stanno trascorrendo la luna di miele nella meravigliosa Venezia. Il loro sogno d’amore svanisce improvvisamente quando, la prima notte di nozze, Luana scompare misteriosamente dalla suite dell’hotel. Una serie di avvenimenti e strane coincidenze avvicinerà sempre più l’uomo alla verità, catapultandolo in una realtà a lui estranea fino a quel momento. Riuscirà Massimo, con l’aiuto del suocero e del suo amico Emiliano, a scoprire cosa ne è stato di Luana? E quale sarà il prezzo della verità?

Info
Titolo: “Il segreto celato dietro le mani”

Autore: Ylenia Fabbio – Roberta Ferreri

Editore: Lettere Animate
Genere: Thriller horror 
Pagine: 73

Pubblicazione: 19 Maggio 2015

Venduto su: Amazon –Feltrinelli –Ultimabooks


Biografia
 Ylenia Fabbio e Roberta Ferreri nascono a Roma nel 1989 e coltivano la loro amicizia fin dalla tenera età. Frequentano la scuola e si inseriscono entrambe nel mondo del lavoro molto giovani. Durante l’adolescenza cresce il loro interesse per la scrittura e cominciano insieme la stesura di un racconto che rimarrà nel cassetto per anni. Nel 2015 pubblicano il loro primo romanzo dal titolo “Il segreto celato dietro le mani”, edito da Lettere Animate, un thriller horror che sperano possa essere la base di una collaborazione sempre più promettente.

Contatti


Autore Criccoso: Claudia Melandri “Il Dono parte 1. Il male nell’anima”

Claudia Melandri
 “Il Dono parte 1. Il male nell’anima”

Sinossi
Sara, italiana di venticinque anni, mortificata nel corpo e nello spirito dalla crudeltà senza limiti di un uomo, sposato per gioco quattro anni prima, decide di voltare pagina. Desidera a tutti i costi cambiare vita, e, con il marito finalmente dietro le sbarre, si trasferisce nella periferia romana.
Qui trova lavoro come contabile in un piccolo ristorante e nell’estate del 2012 conosce una ragazza canadese, Emily. Le due stringono subito amicizia e, un anno dopo, Emily per sdebitarsi della calorosa accoglienza ricevuta inviterà Sara a trascorrere tre settimane in Canada.
Inizialmente indecisa cede poi alla contagiosa voglia di vivere di “Emy” accettandone l’invito. La sera del suo arrivo, in un fortuito gioco di coincidenze, il cugino di Emily decide di far ritorno a casa dopo un mese di assenza. Lui, Sean Adam Green, ragazzo di ventotto anni dalla doppia vita, sanguinario e violento assassino privo di anima, va su tutte le furie quando viene informato della presenza dell’ospite. Ha un duro scontro verbale con la cugina, colpevole, a suo avviso, di avergli taciuto la cosa. Risoluto a non avere niente a che fare con la sconosciuta e ancora sotto l’effetto della collera, percepisce la presenza di Sara nascosta al piano superiore della villa. Percezione che lo colpisce con una forza devastante, mozzandogli il respiro e annullando, anche se per poco, il demonio che è in lui. Scombussolato e stordito da simili sensazioni, mai provate prima, per proteggere se stesso Sean si rifugia nel suo effimero mondo, fatto di solitudine, vendetta e morte.
Info
Titolo: Il Dono parte 1. Il male nell’anima.
Autore: Claudia Melandri
Editore: Lettere Animate Editore
Genere: Fantasy/ Contemporaneo/ Noir
Pagine:  322

Pubblicazione: 19 Gennaio 2015
Venduto su:Amazon

Biografia
Calabrese di nascita, moglie e madre di due figli, Claudia Melandri vive attualmente nella città di Pitagora, Krotone,  dove  lavora come venditore presso un’azienda locale.  La scrittura è il suo elisir di lunga vita, un modo per viaggiare ed esplorare mondi lontani. La passione per i libri la scopre già dalle elementari, quando il solo annusare le pagine stampate era motivo di gioia. Le coetanee giocavano con le bambole, lei giocava a fare la scrittrice. La trilogia de “Il Dono” è il suo esordio come autrice, edito da Lettere Animate.  

Autore Criccoso: Kateuan Zifor “Requiem per una tonaca”

Kateuan Zifor

“Requiem per una tonaca”

Sinossi:
Piero, tornato a Roma dopo aver trascorso molti anni all’estero, avverte un cupo e profondo malessere. Tutto da allora è cambiato.
Ѐ ben consapevole che non ci si può volgere indietro, e soprattutto che non si dovrebbe mai ritornare nei luoghi che si sono tanto amati. Chi rammenta il passato è perduto!
Ma che cosa gli resta nella vita, se non il ricordo? Questo gli ha consentito di andare avanti, in un continuo oscillare: fra gioiosa esaltazione e cieca disperazione.
Quali terribili segreti si nascondono nel suo animo, se non vuole confessarli neppure a se stesso? Accettare di aver fallito nella vita comporta una mente lucida, e la sua non lo è più da tempo; la sconfitta è una merce che nessuno vuole comprare! Alla sua età è ormai troppo tardi per ravvedersi, quando le colpe e le azioni infami che ha compiuto, gli hanno già intaccato lo spirito come piaghe insanabili.
Tutto sembra essere compromesso, quando i ricordi più belli svaniscono, e lasciano spazio al rimorso, che diventa insopportabile!
Piero, ora, desidera soltanto porre fine al suo tormento, scomparendo nel nulla…
A questo punto, però, come per incanto, gli si offre uno spiraglio di luce…
La sua vita potrà ancora avere un senso? 

Info:
Titolo: “Requiem per una tonaca”
Titolo: “Requiem per una tonaca”
Autore: Kateuan Zifor
Editore: Lettere Animate
Genere: thriller d’introspezione
Pagine: 108
Pubblicazione: marzo 2014

Venduto su: qui inserisci i link per l’acquisto :
1.     www.ibs.it/ebook/ser/serpge.asp?aut=0&txt=Kateuan+Zifor 
2.     www.ibs.it/code/9788899067007/kateuan-zifor/mistero-serra.html
3.     www.mondadoristore.it/ebook/Kateuan-Zifor/aut01927454
       4.   www.amazon.it › Kindle Store › eBook Kindle › Gialli e Thriller
       5.   www.omniabuk.com › Autori
       6.   www.libreriauniversitaria.it/libri-autore_kateuan+zifor-zifor_kateuan
        7.    www.hoepli.it/autore/kateuan_zifor.html
       8.    https://www.bookrepublic.it/…/9788868820862-requiem-per-una-tonaca.
       9.    www.barnesandnoble.com/c/kateuan-zifor
       10.  www.booksuniversity.it › Autori
       11.   https://itunes.apple.com/de/book/requiem-per-una…/id838231830?l

Biografia:
La passione per il romanzo Giallo e l’attrazione per il mistero uniscono tre amici che si firmano con l’acronimo: “Kateuan Zifor” : Catia Formenti – Eugenio Zini e Angela- Denise Zini.
Si trovano per scrivere e concepire romanzi thriller e humour: in inverno davanti al caminetto e d’estate in giardino all’ombra di frondosi e profumati tigli.
I loro differenti caratteri si fondono a creare un’opera unica dalle varie sfaccettature.
Al loro attivo hanno il romanzo  e-book “REQUIEM PER UNA TONACA” pubblicato in marzo 2014 edizioni Lettere Animate, un secondo romanzo  in  cartaceo “MISTERO IN SERRA ” pubblicato in maggio 2014 edizioni Leucotea  e tre racconti compresi nella miscellanea delle tre antologie: Jukebox, Cocktail e Aquarium  (2014 ) edizioni Lettere Animate.


Contatti: www.kateuanzifor.it
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