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Category ArchiveIntervista a Scrittori Criccosi

Intervista a Sara Fiore

Presentati.
Ciao! Mi chiamo Sara Fiore e da poco ho pubblicato il mio primo romanzo fantasy con Lettere Animate. Sono una neo mamma che ama leggere e ha riscoperto da qualche anno la voglia e il gusto di scrivere.

Come è nata la passione per la scrittura?
Ho sempre scritto, ma da poco ho veramente avuto il tempo di sedermi e poter scrivere con calma un’intera storia.

Qual è il tuo stile?
Certo di essere un’autrice fuori campo, che racconta senza giudizio. Descrivo poco i miei personaggi, preferisco che si raccontino da soli tramite le loro azioni. Immagino le scene nella mia mente e cerco di descriverle nel migliore dei modi per far entrare chi legge nella storia.

Il genere letterario che preferisci di più?
Prediligo il fantasy, ma ho letto anche tanti classici. Mi piace leggere un po’ di tutto.

Quale genere letterario non ti piace?
L’introspezione non fa proprio per me, mi annoia un po’.

Come nascono le tue storie?
In realtà nascono dei personaggi. Io vedo i personaggi e il loro vissuto e poi li accompagno nel loro presente.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Un po’, ma cerco sempre di renderli diversi da me. Voglio che siano degli individui a sé stanti.

Come è nata la tua ultima opera?
Tutto è iniziati da Lisa, ho iniziato a scrivere di lei, della sua casa, dei suoi sogni e piano piano lei mi ha condotto verso la fine del romanzo.

Stai lavorando a qualche altro libro?
Si, al seguito di Meraviglia e ad un altro progetto, ma sono entrambi in alto mare e non so se o quando arriverò a un risultato accettabile.

Il tuo sogno?
Poter scrivere per lavoro. Non chiedo di diventare una famosa e acclamata scrittrice, ma almeno di avere una piccola nicchia di fedelissimi  che mi permettano di mantenermi scrivendo di mestiere, ma la vedo dura!

Contatti:
https://twitter.com/flowersara87
https://plus.google.com/u/0/106815379608679595067/posts

https://www.linkedin.com/profile/view?id=419173236&trk=hp-identity-photo

Intervista a Tessa Salice

Presentati.
Ciao, sono Tessa M. Salice, una ragazza come tante che ormai da troppi anni si è smarrita nel favoloso mondo dei libri e ha imparato a camminare per le molteplici strade della fantasia.
Il mio è uno pseudonimo, ma racchiuso in quella piccola “M” poco indicativa c’è il mio vero nome.
In sunto: sono una laureanda, una telefilm addicted, una nerd e una lettrice accanita.
Vivo in provincia di Milano ma ormai, trascorrendo la maggior parte delle giornate nel capoluogo meneghino, considero la città una sorta di seconda casa.
Non a caso l’ho scelta come ambientazione per il mio romanzo.
Come è nata la tua passione per la scrittura?
Credo sia nata leggendo.
Sin da piccolina facevo incetta di tomi nella biblioteca della mia città e così, un bel giorno di molti anni fa, ho iniziato a immaginare la storia che avrei voluto leggere.
Poi di anni ne sono passati molti, prima che decidessi di condividere quel che scrivevo.
Qual è il tuo stile?
Non saprei dirlo con certezza.
Dalle recensioni che ho ricevuto, mi è stato detto che ho un modo di scrivere scorrevole, che non si perde in dettagli superflui che potrebbero confondere il lettore. Altri, al contrario, hanno notato una forte presenza romantica a livello di trama (che ovviamente non a tutti può piacere, ma io “ho un cuore di brodo morbido”).
Quale genere letterario non ti piace?
Leggo di tutto: dal fantasy al romance, dall’horror ai romanzi storici. Perciò è impossibile definire un genere che proprio non sopporto.
Posso dire cosa leggo molto poco rispetto al resto: le biografie.
Il genere letterario che preferisci?
Ho dovuto pensarci molto, prima di rispondere.
Fantasy (soprattutto Urban), romanzi storici e romance (anche paranormal).
Come nascono le tue storie?
Nascono da una idea che per me è l’illuminazione divina, ma per chi mi sta intorno è un: “ecco, si è di nuovo persa nel suo mondo”.
Possono arrivare mentre gioco ai videogames, quando guardo un telefilm o un anime, ascoltando della musica. Ma in realtà le idee sono ovunque.
In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Sì e no.
Cerco di distaccarmi quanto più possibile, anche se inconsciamente lascio qualcosa di me in ognuno di loro. Forse, in questo senso, sono Nina ed Emanuele quelli che più mi somigliano.
Come è nata la tua ultima opera?
Durante la triennale seguivo un corso di storia moderna con un monografico su Pietro Verri.
Volevo creare un romanzo del “presente” ma anche del “passato”, quindi era inevitabile che inserissi in qualche modo i viaggi temporali.
Ma non sapevo come fare.
Poi un giorno, giocando a un gioco che affrontava temi simili a quelli che cercavo, ho avuto l’insight e ho iniziato a scrivere. Sono passati due anni, ma alla fine ce l’ho fatta.
Stai lavorando a qualche altro libro?
Sì, Keep Waiting è il primo di una serie composta da quattro libri.
Al momento sto lavorando al seguito, che prevedo di pubblicare verso la fine dell’anno, e a un breve racconto che collega il primo e il secondo libro.
Un racconto che pensavo di fare uscire il 7 agosto, il giorno del mio compleanno.
Il tuo sogno?
Be’, credo che sia un po’ scontato: essere letta da tantissime persone.

Intervista a Linda Bertasi

Presentati.
Ciao Stefania e un saluto a tutti i followers del tuo bellissimo blog, sono mamma di una bellissima bambina di tre anni, gestisco un’attività commerciale in provincia di Ferrara, sono appassionata di storia e letteratura inglese. Gestisco un blog dedicato agli esordienti e mi piace dilettarmi con i montaggi video quando il tempo me lo consente.

Come è nata la passione per la scrittura?
Da sempre, da che ne ho memoria, non ricordo un periodo della mia vita che non fosse legato alla letteratura. Ho iniziato da piccola a scrivere diari, poesie, racconti e all’età di quindici anni ho scritto il mio primo libro: un tomo di quattrocento pagine che ancora custodisco.

Qual è il tuo stile?
Amo particolarmente le descrizioni di ambientazione, mi piace ‘mostrare’ al lettore ciò che legge, farlo sentire come fosse al cinema e stesse assistendo alla proiezione di un film. Do molta importanza anche ai dialoghi. Narro poco, preferisco che il lettore assista con i suoi occhi a ciò che succede direttamente ‘in scena’ come mi hanno detto alcuni recensori. Forse questo stile dipende dal mio amore per il teatro che coltivo sin da bambina, a casa conservo tutta l’opera di Shakespeare, mio primo amore.

Il genere letterario che preferisci di più?
Il romanzo storico è la mia passione da sempre.

Quale genere letterario non ti piace?
Faccio molta fatica a leggere romanzi fantascientifici, saggi e anche i gialli non sono tra i miei generi preferiti.

Come nascono le tue storie?
Senza un perché, all’improvviso nei momenti più impensati. Può essere una canzone che sento alla radio come nel mio secondo romanzo “Il rifugio – Un amore senza tempo”, un romanzo di Jane Austen come per “Il profumo del sud”, un viaggio come per “Destino di un amore” o un sogno come nel romanzo di prossima pubblicazione. Non so mai come finiranno, né che titolo avrà il romanzo, procedo giorno per giorno, un passo alla volta.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Li ascolto, non so mai quali personaggi interagiranno nei miei libri, li vedo in scena e loro mi prendono per mano e mi guidano. Io la considero una specie di magia, per esempio una particolarità dei miei romanzi è che, spesso, i personaggi secondari acquistano più importanza dei principali e diventano fondamentali per il fluire della trama. Di frequente, a metà libro tutto di rivoluziona in maniera impensabile. Come immedesimazione, quando scrivo una scena cerco sempre di entrare in loro per sentire ogni sensazione, ogni emozione sulla pelle, mi muovo come loro, respiro come loro, piango come loro. Sembrerà strambo ma è esattamente così che succede.

Come è nata la tua ultima opera?
“Il profumo del sud” è nato da un romanzo di Jane Austen che considero da sempre mia “Musa”. Ricordo che alla televisione davano una rivisitazione di “Emma”, io spensi, mi sedetti alla scrivania, vidi Anita ferma sul ponte del piroscafo e iniziai a scrivere.

Stai lavorando a qualche altro libro?
A fine anno spero di riuscire a pubblicare la seconda edizione de “L’erede di Tahira”, un paranormal-fantasy che affonda le sue radici nell’Antico Egitto, ma ho già in cantiere anche alcuni progetti storici piuttosto complessi che mi impegneranno moltissimo.

Il tuo sogno?
Il sogno della scrittura l’ho realizzato, ma sicuramente tra i progetti c’è un viaggio in Inghilterra, una sorta di percorso nei luoghi in cui trascorse i suoi anni Jane Austen. Chissà, magari un giorno scriverò un libro sulla mia Maestra.

Contatti 

Intervista a Daniela Ruggero

Presentati.

Mi chiamo Daniela Ruggero ho 38 anni vino in provincia di Torino sono mamma e moglie. Nella vita di tutti i giorni sono un’infermiera in quella in cui mi concedo di sognare scrivo.

Come è nata la passione per la scrittura?
Prima della passione per la scrittura è nata sicuramente quella per la lettura, non ricordo di non avere avuto un libro in mano.

Qual è il tuo stile?
Lo sai che non mi sono mai fermata a pensarci.

Il genere letterario che preferisci di più?
Horror principalmente. Ma amo il noir, il fantasy in tutte le sue sfaccettature e il distopico.

Quale genere letterario non ti piace? 
Non credo sia questione di genere, ma di trama.

Come nascono le tue storie? 
I Guardiani degli Inferi sono nati da una frase che è poi quella che apre la sposa oscura.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Sempre, li vivo e li immagino mentre scrivo. Mi chiedo che cosa farebbe in questo momento?

Come è nata la tua ultima opera?
 Questa domanda è complicata perché in realtà tutta la saga dei Guardiani degli Inferi è già scritta, mi sto limitando a migliorarne lo stile (ed è difficile).

Stai lavorando a qualche altro libro?
 Si. Sto scrivendo un distopico e ammetto che mi piace tantissimo farlo, in parallelo una storia a quattro mani con un’autrice e una nuova saga con protagonisti licantropi.

Il tuo sogno?
Vedere i miei libri sugli scaffali.

Contatti:
twitter https://twitter.com/ruggerodaniela

Intervista a Antony Mars

Presentati.
Sono Antony Mars. E per ora non credo di poter dire altro in proposito. Ok forse non è un gran ché come presentazione, lo ammetto, ma non mi piace parlare molto di me, sarebbe bello se fossero i miei libri a farlo al posto mio.

Come è nata la passione per la scrittura?
Se mi pungo esce inchiostro rosso e non sangue… Mia madre mi dice sempre scherzosamente che ho imparato prima a leggere e a scrivere che a camminare!

Qual è il tuo stile?
Temo di doverlo ancora trovare… credo ci riuscirò quando non avrò altro da scrivere e la mia vena creativa si sarà esaurita per sempre.

Il genere letterario che preferisci di più?
Decisamente fantasy.

Quale genere letterario non ti piace?
Appena ne scoprirò uno che non gradisco, aggiornerò questa risposta lo prometto.

Come nascono le tue storie?
Mescolando pensieri e sentimenti.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
I miei personaggi sono assolutamente autobiografici, ognuno di loro ha qualche tratto del mio carattere.

Come è nata la tua ultima opera?
Di recente abbiamo visto un forte incremento negli attentati terroristici di matrice fondamentalista, in molti si sono stupiti, io invece lo avevo già previsto negli anni 2012 e 2013, durante la stesura definitiva di Trev Kain, The Train.
In allegato la cover dell’opera formato jpg.

Stai lavorando a qualche altro libro?
In Trev Kain, The Train ho insanguinato il mondo con la guerra e gli attentati, ma non ho ancora scritto una storia d’amore… non vi anticipo altro però!

Il tuo sogno?
Sono sempre stato un sognatore, lo sarò per tutta la vita. Sognare sarà l’unica cosa che nessuno sarà mai in grado di togliermi, anche quando capiterà che avrò perso ogni speranza. Ma sono anche un uomo molto fortunato, ho potuto realizzare molti dei miei sogni più segreti. Mi piacerebbe però riuscire a realizzarne ancora uno piccolo piccolo, vorrei poter vedere la terra dallo spazio!
Contatti:

fb Antony Mars www.facebook.com/antony.mars.39

Intervista a Ilaria Pasqua

Presentati.
Mi chiamo Ilaria, sono nata a Roma trent’anni e qualche mese fa (ahimè), e ho studiato al Dams perché sono un’appassionata di cinema da tutta la vita. Ma il mio amore per la scrittura non è da meno e infatti collaboro anche con un sito di cinema Recencinema, con un giornale, Futuro Quotidiano, per cui scrivo articolo di cultura, media e innovazione, e per il nuovo Blogazine di Lettere Animate, BitBot, dove parlo anche di editoria digitale.

Come è nata la passione per la scrittura?
Durante gli anni dell’Università, devo ammettere. Ho sempre amato compilare quintali di diari quando ero ragazzina, ma non avevo ancora capito quanto mi piacesse, e quanto mi facesse stare bene, o divertisse, scrivere. Un professore mi ha detto: “dovresti proprio approfondire” e allora l’ho fatto. E meno male!

Qual è il tuo stile?
Uso uno stile lineare, incisivo, chiaro e il più scorrevole possibile, ma che abbia anche un bel ritmo. Anche perché questo è anche il tipo di scrittura che amo leggere. Quella che rimane impressa, che silenziosa se ne scende in profondità.

Il genere letterario che preferisci di più?
Adoro il realismo magico, e i libri che tendono al surreale. Poi la fantascienza, soprattutto sociologica (alla Dick per intendersi), e i distopici…! Ma leggo davvero quasi tutto.

Quale genere letterario non ti piace?
Non amo molto la narrativa realista. Adoro scappare via in altri mondi, o trovare nella realtà degli elementi particolari e fuori dal comune che mi permettano di guardarla con occhi differenti.

Come nascono le tue storie?
Da un pensiero, ma spesso da un’immagine che salta alla mente e dà il via a una catena di pensieri inarrestabile. Se i pensieri superano la giornata, continuando a crescere e a crescere, allora la storia solitamente prende davvero forma.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Sì, certamente. È proprio impossibile non farlo.

Come è nata la tua ultima opera?
Stavo leggendo un articolo su una rivista e una frase mi ha fatto saltare in mente l’idea. In realtà all’inizio non ci avevo fatto caso, poi mi sono resa conto di aver poggiato la rivista e di essermi imbambolata, intrappolata in una rete di pensieri ancora senza forma. Così ho provato a sviluppare quegli input e piano piano ha trovato la sua strada dentro di me.

Stai lavorando a qualche altro libro?
In questo momento esatto no. Prendo un attimo fiato. Piuttosto sto scrivendo qualche racconto, giusto per allentare un po’ la tensione. Quando si finisce una storia lunga ho sempre bisogno di un momento di distacco… le emozioni sono sempre fortissime e sfiancanti.

Il tuo sogno?
Poter vivere di scrittura. E visto che è complicato, continuare a emozionarmi e a divertirmi a scrivere per me e soprattutto per tutte le persone che mi fanno felice leggendo le mie storie, facendomi sentire il loro calore. Grazie a tutti, davvero di cuore. E grazie a te per lo spazio che mi hai concesso.
Contatti:

Intervista a Stefania Tuveri

Presentati.
Sono Stefania, ho ventuno anni e studio biotecnologie presso l’università degli studi di Pavia. Mentre frequentavo il liceo classico a Piacenza ho iniziato la mia avventura come scrittrice, la quale mi ha portato innumerevoli soddisfazioni. Tuttavia ho deciso di mantenere la mia passione per la scrittura un hobby, scegliendo una carriera differente da quella che in molti si aspettavano per me. Ho scelto di intraprendere gli studi in biotecnologie mediche e mi sono appassionata alla genetica, iniziando a sognare di diventare una ricercatrice.

Come è nata la passione per la scrittura?
Ho iniziato a scrivere per me stessa, senza pensare minimamente all’idea di far leggere i miei scritti a nessuno. Mi piaceva pensare di poter creare e gestire delle vite, di avere il comando. Forse perché nella vita vera non sempre le cose non vanno come avresti voluto, mentre quando hai un foglio bianco e una tastiera sei padrone di tutto. Poi ho iniziato a partecipare a concorsi letterari e, vedendo che le cose non andavano per niente male, ho cominciato a sognare più in grande ed è nata la mia prima opera, “Figlie di Diana”.

Qual è il tuo stile?
Non ho ancora uno stile ben delineato. Mi piace affrontare temi che tocchino le corde dell’anima, che facciano riflettere il mio lettore e che quindi lo emozionino.

Il genere letterario che preferisci di più?
Leggo di tutto dai gialli ai fantasy alla narrativa. I miei libri preferiti sono “Il nome della rosa” e “Il sergente nella neve”, ma uno degli autori che maggiormente stimo è Stephen King con i suoi personaggi brillanti e le trame perfette.
Nella scrittura credo che la narrativa sia la mia strada, ma non mi dispiacerebbe scrivere un thriller.

Quale genere letterario non ti piace?
In generale non disprezzo nessun genere, ma le biografie non le ho mai trovate particolarmente interessanti.

Come nascono le tue storie?
Alcuni miei racconti sono nati da fatti di cronaca, altri da sogni, altri da serie tv. Ognuna trova il suo concepimento in momenti e luoghi differenti a seconda della presenza o meno dell’ispirazione.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Sì, infatti in alcuni aspetti mi assomigliano. In genere quasi tutti i miei personaggi hanno pensieri o atteggiamenti nei quali mi ci rivedo e non sempre è una cosa volontaria.

Come è nata la tua ultima opera?
“Nel cuore di Amelia” è nata da un sogno ricorrente che avevo quando ero piccola. Riflettere sul suo significato mi ha portato all’elaborazione di questa storia, nonostante non ci sia nulla, se non il sogno, di autobiografico.

Stai lavorando a qualche altro libro?
Al momento gli studi mi portano via parecchio tempo e la scrittura è passata in secondo piano. Scrivo alcuni racconti, ma li tengo per me. Spero di poter scrivere e pubblicare altri libri una volta laureata.

Il tuo sogno?

Il mio sogno è diventare una ricercatrice affermata, in Italia o più verosimilmente all’estero, e poter contribuire alla lotta contro le malattie genetiche.

Intervista a Chiara Catanese

Presentati.
Ciao a tutti, e innanzitutto grazie mille Stefania per lo spazio! Mi chiamo Chiara, ho 28 anni, sono siciliana e l’amore per la scrittura mi accompagna da sempre. Amo tutto ciò che è Bellezza, potrei dire di essere un’esteta, in un certo senso… Amo il mare, l’arte in tutte le sue forme, la musica, la natura, i sentimenti veri che purtroppo sembrano essere così rari, ma da qualche parte esistono, e quando li incontriamo ci colpiscono con il loro splendore. Studio filosofia e amo anche scrivere recensioni musicali, e occuparmi di copywriting e scrittura per il web, quando trovo proposte interessanti.
Come è nata la passione per la scrittura?
Come accennavo prima, amo il mondo letterario da sempre, la scrittura, la lettura, e tutto ciò che è creatività… Ricordo di aver scritto il mio primo vero e proprio racconto breve a 12 anni, la prima poesia a 14, ma già da bambina amavo scrivere giornali da me realizzati e creare storie, allora sotto forma di fumetto (che dal punto di vista grafico non erano il massimo, il disegno non è mai stato il mio forte!)

Qual è il tuo stile?
Preferirei fossero i lettori a dirlo… Mi piace pensare che sia in continua evoluzione, almeno in questa fase. Lettori e recensori lo hanno definito musicale e filosofico (ma senza essere pesante!), soprattutto riguardo le poesie. Per quanto riguarda i racconti, immaginifico.

Il genere letterario che preferisci di più?
Non voglio limitarmi ad un genere, basta che siano libri ben scritti, scritti con l’anima e in grado di parlare all’anima del lettore.

Quale genere letterario non ti piace?
Non amo i libri che del libro hanno solo l’aspetto materiale.

Come nascono le tue storie?
In genere nascono per caso…da una scintilla che da vita a qualcosa che da tempo mi covava dentro, a volte anche un po’ inconsciamente…Per le poesie, a volte è una parola, o un’immagine, che a poco a poco si disvela…nella poesia è sempre un’epifania e oltre che lavoro la considero prima di tutto un dono.

In genere ti immedesimi nei tuoi personaggi?
Finora, nella maggior parte dei casi, è stato così: nei protagonisti (soprattutto protagoniste) ho sempre messo parecchio di me, ma vorrei anche provare nuovi punti di vista. È interessante che dando vita ai personaggi puoi dare voce a varie sfaccettature della tua personalità e approfondirle, oppure metterti nei panni di persone (e non solo!) diversissime da te…è quasi un po’ come recitare, in maniera silente.

Come è nata la tua ultima opera?
Biografia d’acqua è la mia prima raccolta poetica, raccoglie versi (e qualche breve pezzo di prosa) che ho scritto in un ampio arco di vita, a partire dai quattordici anni, in certi casi anche prima. Da più parti mi hanno incoraggiata a pubblicarli, ne accarezzavo l’idea da tempo, ho avuto due validissime persone a disposizione per la prefazione e post-fazione, e dunque Biografia d’acqua ha visto la luce.

Stai lavorando a qualche altro libro?
Al momento mi sto concentrando su dei racconti brevi, ma i versi mi accompagnano sempre.
 
Il tuo sogno?
Immergermi nel mondo della scrittura a 360 gradi, migliorando sempre, dai racconti alle recensioni musicali ai versi, passando per gli articoli giornalistici…vedremo, in ogni caso leggo e leggo, inoltre, perché leggere è il primo passo per scrivere. 🙂
Contatti:
Sito web personale e Portfolio di scrittura: http://chiaracatanese.weebly.com
Pagina FB: https://www.facebook.com/pages/Chiara-Catanese-autrice/1624008291164798
Email: chiaracatanesenur@gmail.com
Link per acquistare Biografia d’acqua (disponibile anche su Ibs, Libreria universitaria e altri circuiti): http://www.youcanprint.it/youcanprint-libreria/narrativa/biografia-dacqua.html


Bacheca Pinterest dedicata a Biografia d’acqua: https://www.pinterest.com/ladystarshade/biografia-dacqua/
La pagina del mio sito dedicata a Biografia d’acqua http://chiaracatanese.weebly.com/biografia-dacqua.html