“Mimi e Kodachi sono due sorelle gemelle cresciute nella cittadina di Fukiage. Allevate da una coppia di amici dei genitori perché in un incidente stradale il padre è rimasto ucciso e la madre giace tuttora in coma, compiuti i diciotto anni decidono di trasferirsi a Tōkyō, dove vivono una vita tranquilla, ciascuna intenta a inseguire le proprie inclinazioni. All’improvviso, però, Kodachi svanisce nel nulla. Mimi va a cercarla e torna a Fukiage, dove incontra personaggi misteriosi e scopre verità e leggende bizzarre sulla propria famiglia e su se stessa. Dove è finita Kodachi? Ritornerà? Si risveglierà la loro mamma? Una storia di amore e di sofferenza, di solitudine e spaesamento. Una riflessione sui sentimenti e sulla necessità di innescare il cambiamento che può trasformarci nella versione migliore di noi stessi.
Un romanzo dai tocchi fiabeschi con elementi di realismo magico!
Per quel che mi riguarda, Banana Yoshimoto ha il potere di farmi sentire a casa con la sua scrittura poetica e delicata.
Le strane storie di Fukiage mi ha fin da subito attirato non solo per la copertina, che trovo magnetica sia per i colori che per la grafica, ma anche per la trama che ti fa già prevedere una storia un po’ fuori dagli schemi.
Il lettore conosce le gemelle Mimi e Kodachi, due ragazze che si portano dentro il trauma dell’incidente dei loro genitori che è stato causa della morte del padre e dello stato comatoso della madre. Le gemelle si fanno forza negli anni, si trasferiscono a Tokyo per trovare la loro strada, ma tutto cambia quando un giorno Kodachi scompare. Mimi ritorna a Fukiage per cercarla, luogo dove si raccontano storie misteriose e dove si dice ci sia una via che porta a un’altra dimensione.
Così inizia il viaggio di Mimi che non solo è un viaggio fisico, ma anche interiore nel superamento di dolori e di sensi di colpa che non ha mai elaborato. Tra incontri con personaggi strambi e riferimenti a lungometraggi animati giapponesi, si svolge questa trama fiabesca con una punta di magia dove l’impossibile diventa possibile, dove il confine tra sogno e realtà non è così netto, ma si fonde in modo elegante ed elaborato.
Si tratta di una storia introspettiva in cui il lettore conosce per bene i pensieri e il passato di Mimi, ma l’autrice, anche se con poche righe, introduce egregiamente anche gli altri personaggi misteriosi e bislacchi, li caratterizza in modo così particolare che fin da subito si distinguono.
Una storia breve e delicata che sono sicura sarà apprezzata da chi ama le ambientazioni surreali e da chi è affascinato dalle storie che trattano dei sogni e dell’inconscio.
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