In uno stile poetico e rilassato, che riporta alla mente le grandi scrittrici giapponesi del passato, Heaven indaga l’esperienza e il significato della violenza e il conforto dell’amicizia. Bullizzato per il suo strabismo, il protagonista del romanzo soffre in silenzio. La sua unica tregua è l’amicizia con una ragazza, anche lei vittima di infiniti scherni. Ma qual è la vera natura della loro amicizia, se è il terrore ad alimentare il legame?
Non so per quanto tempo ho fissato la schermata vuota del post. Questo libro ha un peso, nel senso più profondo del termine. L’ho trovato struggente in molte parti, realistico nei pensieri e nelle fragilità.
Mieko Kawakami ha scritto Seni e Uova, libro che ha diviso molto l’opinione dei lettori, e personalmente la tematica di questa storia non mi ispirava particolarmente, ma leggendo la quarta di copertina di Heaven è stato amore a prima vista. Sapevo cosa aspettarmi, ma non immaginavo di trovare una storia che trattasse in modo così approfondito del bullismo. Kawakami ne parla in modo realistico, senza fronzoli o escamotage per alleggerire la lettura, racconta la crudeltà di questa tematica.
Il bullismo è un atto di violenza presente ovunque, in Italia, America, Francia ecc., ma in Giappone è una situazione sempre più in aumento che parte dalle scuole elementari. Solo nel 2019/2020 gli atti di bullismo sono aumentati di circa sessanta mila rispetto all’anno precedente in base ai dati riportati dal Ministero dell’Istruzione giapponese (se vuoi informarti di più ecco il link dove ho appreso la notizia).
Il protagonista della storia è “Occhi Storti” un ragazzino strabico che frequenta le scuole medie, e lo chiamerò così per il resto del post perché l’autrice non ci svela il suo nome. Occhi Storti sopporta le angherie sempre più violente dei bulli della sua classe, poi un giorno si avvicinerà a una sua compagna, anche lei vittima dei bulli per il suo aspetto trasandato. Tra Occhi Storti e Kojima si instaurerà una profonda amicizia, nata dalla sofferenza e dal disagio.
E’ un libro che ti cattura per la scrittura magnetica, ma che ti frammenta per le emozioni come la rabbia e il disgusto per le ingiustizie che subisce il protagonista e non solo. E vogliamo parlare del finale? Quando pensi di aver letto già tutto, ecco che arrivano, nel penultimo capitolo, due scene forti e potenti, una la definisco anche delirante eppure è tutto così realistico e coerente che pensi che non stai leggendo una storia inventata, ma che probabilmente trae da esperienze di vita vere.
Mi sarebbe piaciuto leggere qualcosina in più su due personaggi, uno in particolare, Momose, che fa parte della banda di bulli, ma che rimane sempre in disparte. Una figura silenziosa che ha delle idee ben chiare su come va la vita.
Heaven è un romanzo tosto, crudele che denuncia non solo la poca sensibilizzazione al bullismo della società giapponese, ma invita a chi è vittima di questi atti a parlarne, a non vergognarsi, a superare lo scoglio della “non comunicazione”.