Good Luck girls
di Davis
Le chiamano ragazze della Buona Fortuna, ma tutti ad Arketta sanno che quelle ragazze sono tutto tranne che fortunate: vendute ancora bambine a una “casa di benvenuto”, marchiate con un tatuaggio maledetto e intrappolate in una vita che non avrebbero mai scelto. Quando una di loro uccide accidentalmente un uomo per legittima difesa, fuggono in cinque dalla casa di benvenuto e intraprendono un viaggio pericoloso e impossibile alla ricerca della libertà, della giustizia e della vendetta, in un mondo che ha negato loro ogni diritto. Inseguite dai poteri più corrotti e malvagi di Arketta, la loro unica speranza è riposta in una storia della buonanotte tramandata da una ragazza della Buona Fortuna all’altra, una storia a cui solo le più giovani e disperate tra loro sono disposte a credere. Perché possano sopravvivere, non basterà la buona fortuna. Servirà tutta la forza della loro amicizia.
Ma un simbolo non solo ti marchiava a vita come proprietà di una casa di benvenuto. Era anche stregato.
Le chiamano ragazze della Buona Fortuna, ma sono tutto tranne che fortunate.
Good Luck Girls è un libro che mescola l’atmosfera fantasy e western, e che parte con una base realistica. Ci troviamo in una casa di benvenuto in cui giovani ragazze hanno il compito di intrattenere gli uomini. Le cose si complicano quando Clementine uccide il suo primo cliente, così sua sorella Aster decide di scappare via dalla casa di benvenuto e con loro si uniscono anche altre tre ragazze. Il loro primo obiettivo, per conquistare la libertà, è quello di trovare Lady Ghost, una donna capace di eliminare il marchio stregato che portano sulla pelle e che le segna come ragazze di piacere.
Non pensavo che il mix fantasy-western funzionasse, ma devo dire che Davis riesce a creare, con uno stile immediato e fluido, un’ambientazione che immerge il lettore in una storia colma di azione.
Inizialmente si potrebbe pensare che la protagonista indiscussa della storia sia Clementine, ma in verità la narrazione si sposta più sulla sorella maggiore Aster e la saccente e perfida Violet. Le due ragazze sono ben caratterizzate, a differenza di Clementine, Tansy e Mallow che sono personaggi che vengono un po’ più trascurate, ma essendo il primo volume di una serie mi aspetto di scoprire qualcosa in più su di loro nel prossimo libro.
Punto forte del romanzo, secondo me, è l’ambientazione che parte da una base molto realistica perché si parla di una casa del piacere. Le ragazze vengono sottoposte a trattamenti non piacevoli per evitare possibili figli, il lettore avverte la loro la pressione e paura nel ricevere un cliente, l’ansia nel chiudersi con lui nella stanza… insomma Davis affronta la dinamica della prostituzione in modo intenso senza mai essere volgare o cruda nello stile.
Il romanzo è colmo di messaggi e critiche molto importanti, tra cui si parla di disparità di genere e di classe. In questo universo di sono i sanguepuro e i sanguesporco, quest’ultimi fruttati dai primi e facilmente riconoscibili perché sono privi di ombra.
Il libro ha un ritmo serrato, forse c’è troppa azione, capitolo dopo capitolo le cinque ragazze insieme a Zee, un ragazzo che le aiuterà nella loro impresa, affronteranno mille peripezie e imprevisti. Forse questa eccessiva azione non permette di approfondire bene i personaggi, non c’è un attimo di pausa in cui il lettore si sofferma su di loro.
In conclusione Good Luck Girls l’ho trovato un romanzo piacevole e soprattutto diverso dal solito, il primo volume di questa serie mi ha convinto e sono curiosa di leggere il seguito.