Sono felice di partecipare al blogtour di Chiariza. Il soffio del vento di Francesca Angelinelli, autrice che apprezzo tantissimo per le sue opere fantasy di stampo orientale. Ho il piacere di presentare la tappa dei personaggi, ma prima di ciò vi lascio a qualche informazione sul libro.
Per alcuni autori parlare dei propri personaggi è una cosa semplice, per me invece è sempre stato piuttosto complicato.
Alla domanda “come nasce Chariza?”, che spesso mi rivolgevano i lettori durante le presentazioni
della prima edizione (2007), ho sempre faticato a dare una risposta che mi soddisfacesse. Perché i miei personaggi, alcuni personaggi, in genere arrivano prima della trama e si portano dietro già una loro vita, un passato, una storia.
Chariza è uno di questi personaggi. Uno di quelli che una mattina ti ritrovi sulla porta, con la sua sacca puzzolente sulle spalle, e che, se non sei abbastanza veloce a richiuderla quella porta, ti ritrovi comodamente sistemato in casa come se nulla fosse.
Chariza è arrivata nella mia vita nell’ormai lontano 2003 ed era già “adulta”. Non mi sono mai messa a tavolino a pensare “ecco, deve esser così e fare cosà”, di tutte le mie manie di pianificazione e progettazione di una storia Chariza se n’è sempre altamente fregata. Lei aveva il suo passato e ha gentilmente deciso di condividerlo con me, raccontandomi della sua vita, prima ancora che delle vicende che sono narrate nel romanzo.
Chariza ha un passato, dicevo. Quando l’ho incontrata la prima volta aveva già più di trent’anni suonati (e io ero di una decina d’anni più giovane di lei) e ne aveva già viste di tutti i colori. Mi disse della sua infanzia al monte Heisei, poco a dirla tutta, e dovetti cavarle con le pinze anche qualche dettaglio riguardante la sua maledizione. Cose del tipo: come, quando e perché sei stata maldetta dalla dea Sole? E poi: maledizione di avidità?
Ok, la maledizione di avidità la capivo fin troppo bene. Ero in bolletta totale, in quel periodo tra l’università e un lavoro che non arriva, quando non sei né carne né pesce e il portafogli piange, mentre dentro di te grida il demone dell’indipendenza, anche economica.
Quindi, dicevamo, lei è arrivata nella mia vita e ha iniziato a raccontarmi i fatti suoi e del suo mondo, che adoravo. E così, scrivi oggi e scrivi domani, prendi appunti su “quella volta in cui…” e rielabora “eravamo nel bel mezzo di…”, mi ritrovai ad avere per le mani un bel numero di racconti. Non sapevo ancora che erano fantasy orientali, oddio, io volevo scrivere “quella roba lì”, volevo scrivere tutte quelle storie che non potevo leggere perché in Italia non arrivavano, ma non gli avevo appiccicato un’etichetta. Erano solo storie che appagavano il mio bisogno e che raccontavano di un personaggio che era, almeno per me, più vivo che mai. Quelle storie sono ora in parte confluite in un’antologia (Le avventure di Chariza) e in parte confido che un giorno Chariza si decida a darmi i particolari di quella parte della sua vita che ha vissuto oltre i confini dello Si-hai-pai per farne una serie di tre romanzi brevi.
Ci volle del tempo, però, prima che Chariza mi dicesse come stavano veramente le cose. Cioè, della faccenda con Yoshio Ryokin mi parlò subito (Il Drago Rosso. Le avventure di Chariza), ma di quell’altra storia… mmmh, impiegò veramente tanti mesi prima di sbottonarsi.
Andò un po’ così: eravamo ormai nel corso della stesura del romanzo Chariza. Il soffio del vento e Chariza mi stava dicendo di come fosse diventata la guardia del corpo del principe Suzume. Non che fosse una grande amante dei bambini, ma il destino, le vicende dell’impero e una spintarella da parte di Midori, il Drago Verde, l’avevano incastrata in quella situazione. Fu allora che mi parlò per la prima volta di come aveva conosciuto quello che sarebbe diventato il compagno di viaggio suo e di Suzume, durante tutta la vicenda narrata nel romanzo: Yukai Kurashi.
Ho sempre amato il feudo dei Kurashi, nella prefettura di Sakuramori, da cui si vede il vulcano con le pendici ricoperte di alberi di ciliegio. E ho sempre trovato la famiglia che lo governa particolarmente detestabile. Ho salvato pochi rappresentati della famiglia Kurashi, nel tempo: Yukai, una giovane ragazza che mi ha anch’essa raccontato le sue vicende (prossimamente…?) e pochi altri. Ma questo era prima, appunto. Prima che Chariza mi raccontasse come erano andate veramente le cose.
Yukai è… Yukai.
Se mi è difficile parlare di Chariza, parlare di Yukai è quasi un’impresa insormontabile.
Ho capito perché Chariza fosse così insofferente alla sua presenza trenta secondi dopo essermelo trovato davanti. Sono sempre stati come il giorno e la notte. Ho sempre considerato Yukai come l’anima della festa. Sapete il classico tipo di cui tutti cercano l’amicizia perché sa come divertirsi? Ecco, Yukai si presentava così. E, beh, diciamo che nel vocabolario di Chariza la parola divertirsi era stata quasi abolita. Quando hai dentro di te una vocina che ti spinge a desiderare tutto quello che è raro e prezioso e devi cercare di controllarla, diciamo che perdere la testa e il controllo non fa proprio parte delle tue priorità.
Yukai, però, era anche altro. Soprattutto aveva una famiglia ingombrate. Ma ci è voluto del tempo per arrivarci.
Il problema con i personaggi dello Si-hai-pai è che è gente che tende a non aprirsi. Cioè, magari ti fanno mille sorrisi, ma non è che ti raccontino tutto fino in fondo. Fa parte della loro natura, della loro cultura. Non ci si può far nulla. Ma a volte può essere frustrante.
Yukai aveva tanti motivi per non raccontarmi i fatti suoi. Era un soldato, imparentato con l’Imperatore (sono lontani cugini), nel bel mezzo di una missione per certi versi scomoda. Però, accidenti, sono l’autrice, gradirei un po’ di collaborazione!
Per fortuna c’era Suzume! Io non amo particolarmente i bambini (no, non come Chariza, lei in realtà
ci sta benissimo con i bambini, io invece non li tollero proprio), ma devo ammettere che scrivere di Suzume era una festa, specie se paragonato agli altri due. Suzume è sempre stato un bambino posato. Vero è che da quando è nato è sempre stato sottoposto a una rigida disciplina che lo preparasse al ruolo di Imperatore che, come unico erede di Yoshio, prima o poi gli sarebbe spettato. Però altri si sarebbero ribellati, avrebbero fatto il diavolo a quattro. Suzume invece ha sempre, stoicamente e in modo piuttosto maturo per la sua età, sopportato ogni difficoltà e ogni prova cui veniva posto davanti. Massimo rispetto per Suzume, perché, davvero, io sarei scappata dalle lezioni di galateo di Kibishi e, in questo, sono sempre stata perfettamente d’accordo con Chariza.
A volte, in anni addietro sempre, mi è stato chiesto se Chariza fosse un mio alte-ego o quanto ci fosse di me in Chariza. In realtà, poco o nulla (poca simpatia per i bambini e scarsa sopportazione per le cose estremamente noiose a parte). Diciamo che l’ho sempre vissuta come un’amica con cui vado d’accordo, ma non come un riflesso di me. Ci sono un sacco di cose in Chariza che detesto e, diciamoci la verità, lei non è brilli proprio per la sua simpatia. Se dovessi scegliere chi essere tra i personaggi dello Si-hai-pai avrei due scelte: La dea Sole, perché fa e disfa le cose come vuole, ma non la si vede quasi mai, oppure, rimanendo nell’ambito del romanzo di Chariza, Midori, il Drago Verde, che briga e macchineggia per cercare di dirigere gli eventi. Ma io non sarei mai stata Chariza, ci vuole del coraggio per essere Chariza. Ho sempre pensato che un’altra, nella sua situazione, si sarebbe buttata sulla prima spada disponibile. Lei invece no, avrebbe potuto, ma non l’ha fatto. Avrebbe dovuto? Ho sempre pensato di no, perché è stata portata alla maledizione e non l’ha cercata di sua volontà. Però l’ha affrontata, sempre. E in questo e in molte altre cose, l’ho ammirata, molto.
11 pensieri su “Blogtour Chariza. Il soffio del vento – Personaggi”
Francesca AngelinelliPubblicato in data10:06 pm - Dic 23, 2015
Grazie a tutti per aver partecipato e per il vostro entusiasmo… grazie anche a voi nuove storie sono possibili, mi fate venir voglia di rimboccarmi le maniche ancora di più!
Carla CasazzaPubblicato in data4:02 pm - Dic 23, 2015
Mi piace moolto scoprire i "retroscena" dei romanzi che leggo. Ti senti più vicina all'autore e alla storia. Molto interessante.
Federica RibagaPubblicato in data9:47 am - Dic 23, 2015
meravigliosi questi personaggi *-* da quanto ho capito, non c'è nulla che non mi piaccia o convinca di questo libro!
Annarita CalaudiPubblicato in data7:32 pm - Dic 22, 2015
Meravigliosa questa "intervista" sui personaggi! Francesca dimostra sempre una sensibilità stupenda e questo mi coinvolge sempre più! Spero di poter leggere presto di Chariza e Yukai *_*
Xadis5Pubblicato in data4:45 pm - Dic 22, 2015
io preferisco immaginarmeli da me, mentre leggo, i personaggi (specialmente il volto)
ma devo ammettere che in questo caso la cosa mi piace!
Xadis5Pubblicato in data4:45 pm - Dic 22, 2015
caspita, complimenti!
mi è piaciuto molto il modo nel quale hai parlato dei tuoi personaggi come fossero reali, e di certo lo sono, ma intendo nel senso reali in carne e ossa… come se fossero lì, fisicamente, con te e si fossero presesentati davanti alla tua porta.
p.s.: mi stai incuriosendo sempre di più!
Ilario GobbiPubblicato in data9:47 pm - Dic 21, 2015
Devo dire che comprendo benissimo il fatto che un personaggio si presenti "senza essere stato invitato", già con il suo aspetto, carattere e manie ben definiti fin dall'inizio! Mi piace leggere del percorso creativo che ti ha portata a concepire la protagonista e i comprimari, sono ansioso di conoscere nuovi sviluppi 😀
grazia ciocePubblicato in data9:47 pm - Dic 21, 2015
concordo su quanto detto, a volte i personaggi sono prepotenti e decidono da soli il loro futuro e le loro azioni!
belli questi personaggi!
Silvia CastellanoPubblicato in data11:39 am - Dic 21, 2015
Hahaha, mi sono molto divertita a leggere questa tappa! E' la prova lampante che i nostri personaggi fanno sempre e solo ciò che pare a loro 😛 Se noi abbiamo piani, idee, scopi precisi, a loro non importa! Questo è il bello di scrivere 😀
Evelyn StormPubblicato in data11:39 am - Dic 21, 2015
E' bello vedere le scritte accompagnate dalle foto dei personaggi, almeno ci facciamo un'idea di come sono. 🙂
luigiPubblicato in data11:39 am - Dic 21, 2015
Chariza e Yukai sono davvero personaggi pieni di dettagli, complessi, ma che senti di amare per quello che sono e per quello che trasmettono. Mi incuriosisce davvero tanto questo libro. Complimenti all'autrice!